Un tributo a Cavarzere, terra dei nonni, al concerto di Padova di Tiziano Ferro, andato in scena ieri all'Euganeo
"Sono un po' veneto anche io, al 50%. I miei nonni erano di qui, della provincia di Venezia. Partirono da Cavarzere per Latina per cercare fortuna". Tiziano Ferro alla data di chiusura del suo tour negli stadi il 6 luglio all'Euganeo di Padova ha portato sul palco le sue origini, la sua venezianità di cui va fiero, l'amore per questa terra e per i suoi nonni cavarzerani. Parole accolte con un boato dal pubblico accorso da tutto il Veneto. Tiziano Ferro nel suo show ha quindi lodato la "generosità, il coraggio, la determinazione, l'impegno dei veneti che non si arrendono mai" ancora guardando il cielo e pensando ai suoi nonni. "Ai miei figli parlo sempre e solo italiano. Io con loro leggo in italiano. E quando sono venuti qui, a Venezia, Padova, Verona ho detto a loro che questa è casa loro". E ancora applausi. Poi, poco dopo, di nuovo un riferimento a Cavarzere e al nonno, Mario Ferro: "Mi diceva sempre che lì ci si riproduceva tutti tra Ferro perchè era un piccolo paesino. E questo mi ha sempre fatto molto ridere" ha ricordato regalando un sorriso al cielo. Una serata a casa, dunque, per chiudere un tour da sold out rimandato più volte a causa del Covid e che finalmente ha potuto andare in scena. Tra una dedica al veneto e l'altra, Tiziano Ferro ha regalato a Padova tutte le sue canzoni più famose, da "Sere nere" a "Non me lo so spiegare", passando per "L'amore è una cosa semplice", fino a quelle più nuove e ballabili che hanno incendiato lo stadio, come Destinazione mare, "Xdono", "Rosso relativo", "Balla per me".
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter