I servizi hanno lo scopo di vigilare e controllare i numerosi soggetti e i veicoli in transito per le principali direttrici ed il vicino terminal degli autobus extraurbani
Continua incessantemente l’opera di presidio e contrasto allo spaccio di stupefacenti nella zona del “Quartiere Piave” predisposta dalla Compagnia Carabinieri di Mestre. I servizi, svolti da militari che a piedi pattugliano le vie del centro cittadino con il supporto di pattuglie a bordo di automezzi ad alta visibilità, hanno lo scopo di vigilare e controllare i numerosi soggetti e i veicoli in transito per le principali direttrici ed il vicino terminal degli autobus extraurbani, che collegano facilmente con il capoluogo lagunare, la terraferma e le altre province. Ed è proprio nei pressi del capolinea degli autobus adiacente alla stazione ferroviaria di Mestre che i militari in servizio domenica sera hanno sottoposto a controllo tre centrafricani dall’atteggiamento sospetto. Le sensazioni avvertite dai militari erano infatti correte in quanto, sebbene dalla perquisizione effettuata non è emerso nulla di anomalo, dagli accertamenti svolti sul conto di uno dei tre, è emerso che sullo stesso pendeva un provvedimento di ripristino della carcerazione emesso dalla Procura di Padova a fine 2022 e mai eseguito. Il trentenne originario della Nigeria deve infatti scontare una condanna per spaccio di stupefacenti, già sospesa, che la Procura ha ordinato invece venisse eseguita in carcere. L’uomo terminate le formalità è stato dunque portato presso il carcere di Venezia ove sconterà la pena di sei mesi.
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