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Al Sacrario di Cima Grappa sventola anche la bandiera ungherese

sacrario Monte Cima Grappa (7)

La cerimonia ufficiale al Sacrario di Cima Grappa si è svolta alla pesenza dei ministri della Difesa di Italia e Ungheria

Da oggi sul Sacrario di Cima Grappa sventola anche la bandiera ungherese, accanto a quella austriaca e assieme a quella italiana. Alla cerimonia hanno partecipato il Presidente dell’Assemblea Nazionale di Ungheria, László Kövér, il Ministro della Difesa ungherese, Kristóf Szalay-Bobrovniczky e il Ministro della difesa italiano Guido Crosetto. (Continua dopo la gallery...) “Questo – ha dichiarato dopo l'omaggio ai caduti - è uno dei punti attorno al quale si si è costruita l'italia. Nelle trincee della prima guerra mondiale si sono trovati per la prima volta ragazzi che venivano da tutta Italia, dal nord al sud. Forse qua è stata fatta l'unità d'Italia, sulle spalle e sui destini di centinaia di migliaia di morti.  Noi siamo qua per onorare quelli che hanno combattuto per l'Italia”. Della delegazione magiara, composta da circa 200 persone, facevano parte anche i rappresentanti delle principali religioni presenti nel paese, ebrei, ortodossi e cattolici. Alla cerimonia hanno partecipato anche le associazioni d'arma e combattentistiche, alcuni sindaci della zona e rappresentanti delle province di Treviso, Vicenza e Belluno. La bandiera ungherese è stata issata con gli onori militari e la posa di due corone di fiori, sul lato austro-ungarico del sacrario. Analogo omaggio lo ha fatto il ministro Crosetto sul lato italiano. “Ognuno qui combatteva per una bandiera con lo stesso orgoglio, e onoriamo allora anche quelli che hanno combattuto contro di noi. Per questo siam lieti di aver dato agli ungheresi la possibilità di ricordare i loro morti, che sono stati migliaia e migliaia in queste zone e di poter veder sventolare la loro bandiera a ricordo delle persone che per quella bandiera hanno sacrificato la loro vita. Oggi siamo qui per fare vedere che anche dalla guerra, quando nasce la pace, possono ricollegarsi e rinascere le amicizie tra i popoli”.
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