Clamorosa svolta nelle indagini sull'incidente in cui è morto un 47 enne di Eraclea. Arrestato l'amico alla guida dell'auto
Non un incidente stradale con esito mortale, ma un omicidio al culmine di una violenta lite. E’ l’ipotesi investigativa a cui stanno lavorando polizia di stato e Procura di Bologna. L’episodio vedrebbe coinvolti due cittadini di origine albanese, ma residenti in Veneto. La vittima è un 47enne che abitava a Eraclea. Il presunto assassino un amico di 34 anni. A raccontare della svolta è il quotidiano "Il Resto del Carlino" in edicola stamane. L'episodio è accaduto domenica mattina, intorno alle 9 sull'autostrada A13, nel tratto che attraversa il quartiere Navile, alle porte di Bologna. Una Renault Capture, su cui viaggiavano i due albanesi residenti in Veneto, ha tamponato la macchina che la precedeva. A bordo di quest'ultima c'era una coppia di 65 e 56 anni. Nell'impatto la Renault è finita nel fossato a lato dell'autostrada. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco e i sanitari del Suem 118, con due ambulanze e l'elisoccorso.
Incidente mortale, la svolta: per la polizia è omicidio
Sul luogo dell'incidente sono intervenuti anche gli agenti della polizia stradale del compartimento di Altedo (Bologna) per i rilievi di rito. Sembrava un normale, per quanto drammatico, incidente. Ma le ferite all'addome presenti sul corpo del 47enne hanno insospettito gli agenti della polizia stradale. Sono stati allertati il pubblico ministero di turno della Procura di Bologna ed è stato richiesto l'intervento del medico legale e della squadra mobile. I sospetti si sarebbero rivelati fondati. Secondo l'ipotesi investigativa, quelle ferite potrebbero essere dei fendenti sferrati forse con un cacciavite, al culmine di una lite che sarebbe scoppiata in auto tra i due amici albanesi residenti in Veneto. Poi, nella concitazione del momento, sarebbe avvenuto il tamponamento con la vettura che precedeva. Il 34enne albanese alla guida della Renault è stato arrestato con l’accusa di omicidio. Condotto al carcere bolognese della Dozza, non avrebbe però fornito spiegazioni, le indagini proseguono.
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