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Truffe nel commercio di auto, scoperta una banda del Veneziano

finanza

Operazione Supercar della Finanza e della polstrada, sei perquisizioni tra le province di Venezia, Padova e Pordenone

Truffe nel commercio di auto, perquisizioni tra le province di Venezia, Padova e Pordenone. Scoperto un gruppo, con base nel veneziano, accusato di commettere truffe nel commercio di auto. Le perquisizioni, personali e domiciliari, sono scattate nei confronti di sei persone coinvolte in un'articolata attività d’indagine, denominata Operazione Supercar, condotta dalla Polstrada e dalla Guardia di Finanza di Venezia, sotto la direzione della Procura della Repubblica lagunare. Le perquisizioni sono state attuate da militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Venezia e personale della Polizia di Stato in forza alla Polizia Stradale di Venezia. Le indagini hanno consentito di acquisire elementi indiziari nei confronti dei responsabili della commissione di molteplici reati fra cui truffe nel commercio di auto d’importazione, intestazione fittizia di un autosalone, evasione fiscale e falsità in atti pubblici.

Truffe nel commercio di auto, ecco come agiva la banda

In particolare, il modus operandi posto in essere dagli indagati prevedeva annunci pubblicitari sui principali portali di vendita online di auto a cui seguivano accordi contrattuali con i clienti che, dopo aver versato gli acconti, non riuscivano più ad avere contatti con i venditori, che si rendevano irreperibili. In un secondo momento gli indagati, attraverso il coinvolgimento di un autosalone della provincia lagunare, si sarebbero dedicati all’importazione dalla Germania, nel periodo compreso tra il 2021 e il 2022, di un centinaio di autoveicoli seminuovi di grossa cilindrata, prevalentemente Audi e BMW, venduti a 40.000 - 50.000 euro ciascuno in totale evasione d’imposta e pertanto a prezzi inferiori a quelli di mercato. L’aggiramento della normativa fiscale era agevolata dall’intestazione fittizia delle auto a persone fisiche prestanome che non consentiva un’immediata riconducibilità all’autosalone cui erano effettivamente destinate per la vendita. Le perquisizioni personali e domiciliari sono state eseguite nei confronti di 6 persone fisiche coinvolte nelle indagini, residenti nelle province di Venezia, Padova e Pordenone.
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