In un’area verde nella zona industriale di Maserà di Padova sorgerà un capannone per il ricovero merci
La Giunta comunale di Maserà ha adottato il Piano urbanistico attuativo denominato “Logistica Bolzani”: in un’area attualmente verde nella zona industriale sorgerà una struttura destinata ad ospitare un capannone per il ricovero merci. Almeno nel progetto presentato dalla quindicina di proprietari dell’area, dopo anni in cui – pur potendovi costruire – è rimasta una distesa di campi. I proprietari metteranno a frutto un terreno su cui stanno pagando da anni le tasse, l’amministrazione otterrà benefici pubblici e un introito consistente in oneri di urbanizzazione: ma i consiglieri di minoranza della lista civica Comunità e territorio lo trovano un inutile spreco di territorio, dal momento che in zona ci sono già tanti capannoni inutilizzati che potrebbero venire riutilizzati anziché costruire ancora e colare ulteriore cemento su Maserà. L’area attualmente è utilizzata come campo coltivato, nonostante nel Piano regolatore sia destinata ad ospitare edifici a uso artigianale, industriale e commerciale. Il progetto prevede di intervenire su 42.673,50 mq di terreno sul quale insediare un unico fabbricato a destinazione piastra logistica. Oltre a 3.142 mq di parcheggi, 353 mq di marciapiedi, 16.000 mq di aree verdi, per una superficie totale di progetto che si estenderà su 102.000 mq. L’accesso è previsto da via Bolzani dove saranno realizzati una nuova rotatoria, marciapiedi e aiuole, un parcheggio con 15 posti auto (opere fuori dall’ambito di P.U.A.), una strada di accesso con marciapiedi e aiuole e parcheggi per 110 posti auto (all’interno del P.U.A.).È prevista inoltre la realizzazione di ampi spazi verdi e di un bacino di laminazione per mitigare il rischio idraulico. «È dal 2004 che i proprietari dell’area possono avviare l’intervento – dichiara il sindaco di Maserà, Gabriele Volponi– per diritto acquisito. Nel frattempo, in attesa di avviare una progettazione, hanno continuato a pagare Imu e Tasi. Adesso che una cordata di imprenditori ha deciso di insediarvi un punto logistico, creando quindi le condizioni per avviare il Piano urbanistico, abbiamo proceduto con la sua approvazione. Per il Comune ci saranno vantaggi quali l’introito dell’Imu sul capannone, posti di lavoro, opere fuori ambito come parcheggi pubblici, una vasca di laminazione, una rotatoria tra via Bolzani e la statale 16 Adriatica (Strada Battaglia) e un milione di euro di oneri che ci consentirà di realizzare numerose opere pubbliche». Il progetto non ha avuto nessuna opposizione dalla cittadinanza e secondo il sindaco avrà un impatto minimo, trattandosi, a quanto è dato sapere, di “logistica morbida” ovvero un magazzino che rifornirà di merce i grandi negozi della zona.
Coppola (Comunità e territorio): “Un progetto inutile e dannoso”
Contrarietà al progetto è stata espressa dai consiglieri della lista civica “Comunità e territorio”. «Non si capisce cosa intenda il sindaco quando parla di "logistica morbida" – riferisce la consigliera Elena Coppola – dato che non si è ancora palesato, almeno pubblicamente, un soggetto interessato. Se sa già quale attività vi si insedierà, lo renda pubblico e faccia adeguare lo studio del traffico sulla base della realtà, anziché su generiche stime». Secondo la civica di minoranza questo progetto causerà la cementificazione di una vasta area, ad oggi coltivata, pari a quindici campi da calcio, con notevole impatto sulla zona, densamente popolata e già gravata da problemi significativi di traffico ed inquinamento. «Nel solo tratto di strada Battaglia fra Mezzavia e Maserà si contano decine di capannoni vuoti – prosegue Elena Coppola – e nella adiacente Due Carrare c'è l'area della ex SIRZ, anch'essa dismessa. Invece di cementificare ancora (il progetto prevede una volumetria pari a 600.00 metri cibi), perché non riutilizzare capannoni esistenti? Al di là che in Veneto esistono 11.000 capannoni vuoti o che la Pianura Padana, anche grazie al consumo di suolo, è tra i fazzoletti di terra più inquinati al mondo, un’opera del genere appare totalmente insensata in un contesto di campagna come quello di Maserà. Questo modello di sviluppo, che guarda solo al profitto e non si preoccupa del futuro, è cieco e anacronistico. Venerdì 1 dicembre, alle ore 21 alla Casa delle Associazioni a Maserà, organizzeremo una serata pubblica sul tema, invitando anche l'amministrazione. Sarà probabilmente l’unica occasione di dibattito pubblico». Cristina Salvato
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