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14.11.2023 - 18:05
Una procedura che il Comune di Padova compie fin dal 2017 partendo dal presupposto di garantire la maggior tutela possibile ai nuovi nati che hanno come tutti gli altri nati due genitori, anche se in questi casi due mamme. Sempre dal 2017, il Comune di Padova vista la mancanza d’indicazioni chiare nelle norme relative alle iscrizioni anagrafiche di bambini nati da due mamme, ha inviato autonomamente gli atti di registrazione in procura, senza mai ricevere alcuna controdeduzione, proprio per sottolineare da un lato la trasparenza del proprio operato e dall’altra la necessità di un intervento legislativo in merito.
“Come Sindaco ho il dovere di proteggere anzitutto la dignità delle persone, proteggere chiunque da condizioni che espongano a inaccettabili discriminazioni e rischi e questo vale tanto più se parliamo di bambine e di bambini. - sottolinea il sindaco Sergio Giordani - Dal 2017 trascrivo gli atti di nascita delle figlie e dei figli di due mamme perché l’interesse del minore prevale su tutto, perché davanti a un grave vuoto legislativo non posso voltarmi dall’altra parte lavandomene le mani, perché ho giurato sulla Costituzione e ritengo che nella Carta vi siano tutti gli elementi che applicando il buon senso e non l’ideologia portano a dover proteggere queste piccole e questi piccoli. E infine anche perché sono un nonno di quattro nipoti e su questioni così delicate finché avrò le funzioni di Sindaco e i conseguenti poteri delegati voglio avere coscienza pulita. Sono un uomo dello Stato, rispetterò ogni decisione della Magistratura, mi sento comunque di dire che lo svolgersi delle udienze di oggi e la posizione della Procura di Padova credo vadano nella direzione corretta, quella di dare certezza di azione a noi Sindaci a partire dai principi che promanano dalla Carta Costituzionale. Resta infine la politica e il Parlamento che dovrebbe con urgenza mettere da parte le contrapposte fazioni e immediatamente legiferare per tutelare i diritti di bambine e bambini”.
Oggi la richiesta della stessa Procura di sottoporre gli articoli 4, 5 e 12 L 40/2004 ad un nuovo vaglio della Corte Costituzionale, sembra confermare e rafforzare le scelte fatte fino ad oggi e in ogni caso sottolinea una volta di più che, come aveva evidenziato in un suo precedente pronunciamento la stessa Corte Costituzionale, è assolutamente urgente l’intervento del legislatore nel merito di queste questioni. L’Amministrazione attende quindi con interesse e serenità quanto delibererà il Tribunale e ringrazia l’Avvocatura Civica assieme al personale dei Servizi Demografici per l’impegno con cui sta seguendo questa vicenda.Edizione
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