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Ance Veneto, Gerotto:"preoccupazione per il settore delle costruzioni nel 2024"

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Il Presidente di Ance Veneto, Alessandro Gerotto, esprime timore per il 2024 riguardo il sistema imprenditoriale nella sua totalità

Il Presidente Gerotto augura buona fortuna per l'anno nuovo specificando, però, che quest'ultima dev'essere aiutata: "E’ vero che l’Europa è l’unico mercato che ha come politica fiscale quello di ridurre il disavanzo, senza preoccuparsi di quello che succede fuori, ma noi imprenditori abbiamo bisogno anche di sviluppo e investimento. All’estero vanno a 300 all’ora e noi europei arranchiamo. La Germania è, di fatto, in recessione e noi, nel Nordest, praticamente siamo una costola del sistema produttivo tedesco. L’interscambio Italia-Germania ha raggiunto un valore di 168,5 miliardi di euro nel 2022, di cui 24,1 miliardi solo con il Veneto. Non capirlo significa condannarci all’irrilevanza. Serve una visione più larga per supportare le nostre imprese nel mondo.” Gerotto fa inoltre un riferimento un eventuale cedimento delle banche, forse salvato dal bail-in imposto dall'Unione Europea:" Il professor Francesco Ravazzolo, economista dell’Università di Bolzano, dove tra l’altro parlano molto bene il tedesco, mi ha spiegato che ha stimato una perdita del prodotto interno lordo di almeno 1,5%, in caso di un cedimento delle banche. Tradotto in italiano significa un valore di 27 miliardi di euro, non recuperabili. E’ per questo che l’Unione Europea ha imposto il bail-in, o salvataggio interno, ma questo significa che si salverebbero pochissime banche e nessuna azienda. Penso – come Ravazzolo - che, in ogni caso, i 14 miliardi investiti dallo Stato nel MES sembrano una buona assicurazione non troppo costosa: non solo per noi italiani, ma per tutta l’Europa, perché questo è il nostro bacino vitale. E lo sarà sempre di più visto che è stato deciso l’allargamento a Est.” “I costruttori veneti, ma penso anche tutti quelli del Nordest, chiedono stimoli alla crescita. Va messo a terra, con giudizio, il Pnrr. Mentre anche alcuni vincoli esterni come il Patto di stabilità, se ben gestiti, potrebbero aiutarci. Ci serve una politica industriale: interventi che aiutino la produttività e la competitività. Mi domando: se saltano le banche, ma non solo quelle italiane, anche quelle tedesche, o francesi, o spagnole come si salvano? Se non ci concentriamo sulla transizione energetica e ambientale, se non attiviamo piani di rigenerazione urbana e umana, come andiamo avanti? Le imprese hanno bisogno di credito. Il credito ha bisogno di impresa.”

Cosa aspettarsi dal nuovo anno?

Il presidente di Ance Veneto conclude elencando alcuni deficit economici e industriali registrati nel 2023, augurandosi che l'anno nuovo porti soluzioni veloci e utili: “Il 2024 non sarà un anno facile. L’Unione Europea sarà ad una svolta non solo politica, ma di sistema. Il nostro Paese dovrà stare molto attento a come gestirà il Pnrr. Il Nordest e il Veneto non potranno non guardare a cosa accade in Germania soprattutto, e non possono continuare a ritrovarsi in situazioni paradossali come si sta facendo con la pista da bob di Cortina. Nel terzo trimestre 2023 la produzione industriale del Veneto è calata del 2,7%. Il fatturato delle imprese di costruzione è sceso dello 0,4%, dopo che negli anni scorsi cresceva a doppia cifra. I prezzi sono aumentati più del 5%. Questi dati bastano e avanzano per creare preoccupazione. Ma sono anche certo che il nostro territorio abbia le competenze per far fronte alle sfide del prossimo anno. Mi auguro un grande in bocca al lupo per il 2024. Ma la fortuna, non dimentichiamolo, va aiutata!”  
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