Partendo dalla difficile situazione delle scuole, il consigliere Fumana, allarga la sua analisi e sollecita un impegno corale (Consiglio comunale, associazioni…) per pianificare soluzioni efficaci: più lavoro e servizi
Serve un piano organico per affrontare il tema della denatalità a Cavarzere. A fare l’analisi della situazione e a richiamare l’attenzione sul problema, numeri alla mano, è il gruppo politico Sinistra Italiana con il consigliere comunale Andrea Fumana. “La chiusura di due plessi scolastici per problemi strutturali, l'uno in via Piave e l'altro a Boscochiaro, oltre a comportare un indubbio disagio agli alunni ed ai loro famigliari, ha aperto di conseguenza un vivace dibattito sulle eventuali responsabilità di quanto accaduto” osserva.“È nostra fondata convinzione, a questo punto, - prosegue – chel'apertura di un confronto sul futuro delle scuole presenti nel nostro territorio sia indifferibile. Soprattutto sesi pensa che quel futuro è strettamente connesso all'incremento demografico legato ai nuovi nati”. L’esponente di Sinistra italiana si sofferma quindi ad analizzare la situazione specifica del territorio cavarzerano. “Anche se il calo delle nascite è un fatto che coinvolge l'intero territorio nazionale – sottolinea - a Cavarzere la crisi demografica determinata in primis dal sensibile decremento dei nati è un fatto incontrovertibile tale che dovrebbe destare neicittadini e negli amministratori della città una più che seria preoccupazione. Da una rapida consultazione dei dati numerici relativiai nati tra il 2021 ed il 2023 risulta che nel 2021 i nati sono stati 68 nell’anno anno 2022 inati erano 67 e al 31 ottobre del 2023i nati erano 50. Per ciò, poi, che riguarda la scuola, da quella dell'infanzia alla secondaria di primo grado, a Cavarzere gli studenti che l'hanno frequentata nell’anno scolastico 2018/2019 sono stati 970.Nell’anno scolastico 2022/2023 la frequenza è scesa a 870 unità, dellequali 197 sono state di stranieri, pari al 23% del totale. In 5 annisi è registrato un calo superiore al 10%”. Fumana passa quindi a valutare le conclusioni.“Ciò che si evince da questi numeri è per chiunque facilmente immaginabile- afferma il consigliere comunale - e cioè la caduta verticale tra pochi anni del numero delle classi a partire dalla primaria con la conseguente chiusura di altri edifici e con la possibilità di perdere la sede della direzione scolastica a vantaggio di un altro centro cittadino più numeroso. E, infine, in un futuro non molto lontano,in assenza di immigrazione, la mancanza di un numero sufficiente di adulti giovani in età riproduttiva tale da mantenere almeno stabile il numero degli abitanti della nostra città”. Da qui l’appello e richieste precise. “I numeri riportati – conclude - imporrebbero un percorsoin cui si potrebbe vedere il Comune e farsi carico di più confronti pubblici ove siano coinvolti il Consiglio Comunale, le istituzioni scolastiche, le associazioni e tutti coloro che possono portare un positivo contributo alla stesura di un piano economico e sociale per invertire la decrescita demografica di questa città. Lavoro, servizi e incremento della popolazione sono strettamente connessi: uno implica necessariamente l'altro”. Alessandro Abbadir
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