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21.03.2024 - 16:36
Un attento pubblico composto da oltre mille tecnici, studenti, esperti di medicina e tecnologie ha partecipato agli eventi della seconda giornata del World Health Forum Veneto che si sta svolgendo in questi giorni a Padova.
Un progetto che ha come capofila la Regione del Veneto in stretta collaborazione con il Comune di Padova, l’Università degli Studi di Padova (dipartimento di Medicina e dipartimento Ingegneria dell’informazione), il VIMM, la Camera di Commercio di Padova, Venice Promex la Fondazione Cariparo, Motore Sanità e Veneto Innovazione.
La sessione di apertura è stata condotta da Gaudenzio Meneghesso, direttore del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione di Unipd, e ha visto gli interventi di Roberto Vettor, direttore del Dipartimento di Medicina di Unipd, Angelo Paolo Dei Tos, presidente della Scuola di Medicina di Padova, e Michele Tessarin, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera di Padova.
Molto interesse ha suscitato il primo keynote speech dedicato a “Spingendo le frontiere della medicina: Le scoperte dell’IA in ambito sanitario", che ha visto come relatrice Mihaela van der Schaar, fondatrice e direttrice del Cambridge Center for AI in Medicine (CCAIM) docente e ricercatrice alla University of Cambridge, considerata una delle massime esperte a livello mondiale sull’intelligenza artificiale.
“Sono molto entusiasta del ruolo dell'intelligenza artificiale in medicina – ha dichiarato Mihaela van der Schaar –. Credo davvero che l'AI possa aiutare i medici a praticare la medicina in modo molto più quantitativo, a partire dall'identificazione dei pazienti a rischio, l'identificazione precoce della malattia, il trattamento della malattia in modo molto più personalizzato, fino al seguire i pazienti dopo la diagnosi. Io quindi mi occupo dell'intera traiettoria della malattia. Sono anche entusiasta di come abbiamo aiutato a potenziare i sistemi sanitari durante il Covid.
Ho lavorato a stretto contatto con il National Health Service per costruire una tecnologia in grado di identificare quando si rendevano disponibili i posti letto in ospedale e quando erano disponibili determinati medici con determinate specializzazioni, dando così loro maggiori possibilità».
Sono seguiti gli interventi di esperti internazionali dalle più prestigiose università del mondo: dall’Harvard Medical School di Boston alla Friedrich-Alexander-Universität di Erlangen-Nürnberg in Germania, dalla Örebro University in Svezia alla britannica Oxford University fino ai docenti delle principali università italiane.
Domani il World Health Forum Veneto proseguirà con una giornata di dibattito tecnico-scientifico.
Alle 9 il keynote speech “Leveraging genetics for AI-based personalized medicine of common multifactorial disorders” di Alessandro Doria (Harvard Medical School, Boston, Usa), cui seguirà “Explainable, Actionable, and Responsible AI” con Carlo Combi (Università di Verona), Panagiotis Papapetrou (Stockholm University, Svezia), Pietro Liò (University of Cambridge, Regno Unito).
Alle 11.20 le sessione dedicata “AI for preventive medicine” con Lorenzo Chiari (Università di Bologna), Michele Piana (Università di Genova) e Dario Gregori (Università di Padova).
Alle 14 si riprende con il keynote speech “Learning across 16M patients: platforms and applications in acute care” di Sebastien Ourselin (King’s College London, Regno Unito).
La sessione “AI applications” è suddivisa in due parti: alle 14.35, con Henning Müller (HES-SO Valais Techno-Pôle, Svizzera) e Filippo Lanubile (Università di Bari).
La seconda, alle 15.40, con Riccardo Bellazzi (Università di Pavia), Gino Gerosa (Università di Padova), Barbara Di Camillo (Università di Padova), Tommaso Banzato (Università di Padova), Marco Zorzi (Università di Padova) e Alfonso Pozzan (Evotec).
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