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Superati i mille interventi con il robot Da Vinci agli ospedali riuniti Padova Sud: una nuova era nella chirurgia mininvasiva

Un salto di qualità nella chirurgia mininvasiva: successo del robot Da Vinci

Superati i mille interventi con il robot Da Vinci agli ospedali riuniti Padova Sud: una nuova era nella chirurgia mininvasiva
Superati i mille interventi chirurgici col Robot Da Vinci agli Ospedali Riuniti Padova Sud, altrimenti noti come Ospedale Madre Teresa di Calcutta di Schiavonia. Dal primo luglio 2020, data di inizio dell'attività con Da Vinci, a ieri sono state eseguite 1.023 operazioni robotiche: 538 di urologia, 291 di ginecologia, 183 di chirurgia e 11 di orl. La proiezione, per l'anno in corso, è di 385 interventi, più di uno al giorno in un trend in rapida ascesa (nei primi due anni l'attività ha risentito dell'epidemia Covid-19).
"Siamo molto soddisfatti dell'andamento dei numeri: l'attività robotica si tiene tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20, talvolta abbiamo lavorato anche il sabato mattina. Il Robot Da Vinci – commenta il dr. Fabio Baratto, direttore del Dipartimento di Chirurgia degli Ospedali Riuniti Padova Sud – consente ai nostri professionisti dell’area chirurgica (dalla chirurgia generale alla ginecologia, dall’urologia all’otorinolaringoiatria), di usufruire di un’eccellenza tecnologica, trovando questa applicazione trasversalmente a una moltitudine di discipline, a tutto vantaggio dell’assistito".
Investimento in alta tecnologia che va ad affiancare l’imprescindibile alta professionalità degli operatori, amplificandola, il Robot, inaugurato esattamente quattro anni fa (era luglio 2020) dal Governatore del Veneto, si conferma essere la più moderna evoluzione della chirurgia mininvasiva. Conferisce al gesto chirurgico estrema precisione, permette una grande versatilità dei movimenti e consente di raggiungere spazi anatomici ristretti e profondi: rappresenta cioè un indiscusso salto di qualità, per esempio nel trattamento dei tumori del colon-retto, dello stomaco, del rene e della prostata, nella chirurgia addominale e di parete, e in generale in tutte quelle situazioni cliniche che già si avvalgono della chirurgia laparoscopica. Questo, per i pazienti, si traduce nell’assenza di cicatrici, nella tutela delle strutture anatomiche, in rischi di infezione post-operatoria più bassi e tempi di degenza e di recupero più brevi.
Il chirurgo non opera con le proprie mani ma manovrando un robot a distanza, seduto a una console computerizzata posta all'interno della sala operatoria. In pratica il sistema computerizzato trasforma il movimento delle mani in impulsi che vengono convogliati alle braccia robotiche. La chirurgia robotica è utilizzata come chirurgia migliorativa della laparoscopia in termine di precisione e sicurezza anche in un campo operatorio di piccole dimensioni. Nei confronti della laparoscopia tradizionale il robot chirurgico si muove con gradi di libertà ed angolazioni che a mano libera non è possibile raggiungere. L’impiego delle braccia meccatroniche, permette di operare in maniera puntuale con estrema precisione, e la visione in 3D del sistema permette una amplificazione dell’immagine con una migliore percezione visiva dei dettagli anatomici. Si va così a creare una perfetta simbiosi tra la macchina intelligente e l’uomo che ne ha assoluto controllo.
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