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Curtarolo. Sarà mantenuto lo sportello bancomat
28.10.2024 - 19:19
La banca Intesa SanPaolo di Curtarlo
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Il 12 ottobre ha terminato il suo servizio la banca Intesa San Paolo di Curtarolo, lasciando il centro del paese senza un istituto di credito. La vecchia Cassa di Risparmio, divenuta poi Intesa San Paolo, da anni prestava il suo servizio davanti al municipio. A Curtarolo resta adesso solo la Banca di credito cooperativo di Roma, nella frazione di Santa Maria di Non. Una notizia che ha preoccupato i cittadini, in particolar modo gli anziani, meno avvezzi dei più giovani a gestire i servizi e le operazioni bancarie tramite computer e le app nel telefonino.
Una certa preoccupazione l’ha manifestata anche il sindaco Martina Rocchio, che ha chiesto alcune rassicurazioni alla banca. «Sicuramente perdere un istituto di credito, per un paese è una perdita grave – dichiara il sindaco Rocchio –. Sappiamo bene però che sulle scelte aziendali nulla possiamo fare, se non provare, come abbiamo fatto, a mantenere più servizi possibili. Lo sportello bancomat, una volta rimesso in uso dopo i lavori per adattarlo a nuovi standard di sicurezza, tornerà operativo e rimarrà a Curtarolo e credo sia un buon risultato. Ci tengo anche a ricordare i servizi ulteriori: tutti i possessori di carta di debito Intesa San Paolo potranno prelevare gratuitamente fino a 250 euro nei punti Mooney che si trovano presso tabaccheria Peruzzo e Fantasy Cafè. Inoltre dal 12 ottobre e per i successivi sei mesi i clienti potranno prelevare senza commissione presso tutti gli sportelli bancari».
Il territorio registra anche un’altra chiusura dell’Intesa San Paolo: la filiale di Abbazia Pisani, frazione di Villa del Conte, che è stata accorpata alla sede di San Martino di Lupari.
La cosiddetta “desertificazione bancaria” è la progressiva chiusura di sedi fisiche di molti istituti bancari, che rende difficile l’accesso al credito a molti cittadini. È un fenomeno che va di pari passo con la progressiva digitalizzazione dei servizi, come ad esempio l’home banking.
Su questo fenomeno è intervenuto anche il governatore del Veneto, Luca Zaia, in questi giorni.
«Gli effetti della desertificazione bancaria – ha detto il presidente Zaia –, su cui già in passato ho manifestato le mie preoccupazioni, si fanno sempre più evidenti. Quando le banche riducono o ritirano i loro servizi e presenze in determinate aree, gli effetti negativi investono non solo il tessuto economico del territorio ma anche quello sociale: difficoltà nell’accesso ai servizi finanziari, impatto negativo sulle imprese locali, riduzione degli investimenti, mancanza di servizi finanziari e disponibilità limitata di crediti che possono scoraggiare gli investimenti. Questo può rallentare lo sviluppo economico e creare disparità sociale».
Cristina Salvato
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