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09.12.2024 - 13:36
Giuseppe Conte e Beppe Grillo
Circa il 65% degli aventi diritto, ovvero quasi 4000 persone in più rispetto alla prima tornata, ha confermato il proprio sostegno alla svolta e al desiderio di cambiamento rispetto al passato. Questi dati, forniti dal MoVimento, indicano una chiara volontà di voltare pagina. Il leader esprime tale intenzione in termini espliciti. Il voto su alcune parti dello statuto, il secondo dopo che Grillo aveva contestato il risultato del 24 novembre, attesta nuovamente la decisione degli iscritti di definire una nuova struttura per il Movimento. Il Movimento 5 Stelle, infatti, non includerà più la figura del Garante, un ruolo precedentemente ricoperto dal comico ligure, e bocciato da oltre l'80% dei votanti.
"Andiamo avanti con grande forza - dice l'ex premier commentando il responso delle urne - con l'orgoglio di quel che abbiamo fatto ma lo sguardo fisso nel futuro. Abbiamo una passione immensa e tante battaglie da fare tutti insieme per cambiare il Paese".
Nessuna sorpresa all'orizzonte, anzi, il rinnovo in questo turno elettorale è avvenuto con una vittoria ancora più marcata rispetto alla tornata precedente. Tuttavia, ciò non significa che vi sia stato spazio per festeggiamenti sfrenati. È questa la riflessione che emerge all'interno del Movimento, dove l'esito del voto conferma pienamente le aspettative coltivate da Conte. Gli appelli dell'ormai ex Garante — dato che uno dei quesiti posti in votazione prevedeva il superamento del ruolo finora ricoperto dal comico genovese — per "boicottare" il voto sono dunque risultati vani. A differenza della prima consultazione, in questa occasione la base del Movimento è stata chiamata a pronunciarsi unicamente sulle modifiche statutarie, come la ridefinizione del ruolo del garante, quello del presidente, e la modifica del simbolo.
L'esito delle votazioni, pur conferendo ufficialmente a Giuseppe Conte la leadership del Movimento 5 Stelle, potrebbe non essere sufficiente a placare le tensioni con il fondatore Beppe Grillo. È difficile immaginare che quest'ultimo rimanga in silenzio. Nei giorni scorsi, infatti, Grillo aveva dichiarato "la morte del M5S" nella forma in cui egli stesso l'aveva concepito, lasciando però intendere l'intenzione di avviare una nuova e non meglio definita iniziativa. Tale progetto è stato rigettato dal leader del Movimento, che lo ha accusato senza mezzi termini di comportarsi come un "monarca assoluto" e di "essersi allontanato per poi rivendicare il diritto di patronato". Inoltre, all'ormai ex garante viene imputato di aver "disconosciuto il percorso intrapreso dalla comunità del M5S". Un atteggiamento che, secondo Conte, richiama quello di un "sovrano assoluto", dal quale la base del Movimento ha deciso di prendere le distanze. Conte ha sottolineato come "questo processo costituente abbia dato voce a tutti gli iscritti, che hanno scelto i quesiti e, purtroppo per Grillo, hanno deciso la defenestrazione del garante". Evidentemente, i membri del Movimento non accettano che ci sia una singola figura ad imporre cosa sia lecito fare e cosa no.
È complesso prevedere gli sviluppi futuri e, in particolare, quale sarà l'esito finale della disputa riguardante il simbolo del Movimento 5 Stelle. Secondo l'ex presidente del Consiglio, la questione è già risolta: il simbolo spetta "agli iscritti M5S". Tuttavia, il comico genovese ha un'opinione contraria. Resta da capire se Grillo, come ipotizzato nelle settimane precedenti, intenda avviare un'autentica azione legale per rivendicare la proprietà del logo del movimento.
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