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Amarezza espressa dal Presidente di FIMMG Venezia Palmisano

Sull'appropriatezza delle prescrizioni i medici non ci stanno: "Non siamo il capro espiatorio"

La replica del Direttore dell'Ulss Contato: "Non puntiamo il dito, anzi, tendiamo la mano"

Sull'appropriatezza delle prescrizioni i medici non ci stanno: "Non siamo il capro espiatorio"

Il segretario provinciale della FIMMG (Federazione Italiana Medici di Medicina Generale) di Venezia, Giuseppe Palmisano, ha espresso la propria amarezza in merito alle recenti dichiarazioni di Edgardo Contato, direttore generale dell'Ulss 3 Serenissima. Quest'ultimo, nel bilancio delle attività del 2024, secondo Palmisano aveva puntato il dito contro i medici sollevando la questione delle eccessive prescrizioni inappropriate, contribuendo così all'intasamento delle liste d'attesa e allo spreco di risorse. "È esasperante", ha affermato Palmisano, sottolineando come l'appropriatezza prescrittiva, tema cruciale su cui molto è già stato investito in termini formativi, venga liquidato con superficialità e senza un'analisi seria. Il segretario ha ribadito che i medici di famiglia sono già assai attenti alla spesa sanitaria e che ulteriori sforzi appaiono insostenibili.

"Non possiamo accettare semplificazioni così insopportabili in un momento delicato. Serve che ciascuno si assuma le proprie responsabilità", ha dichiarato. La pressione si avverte su più fronti, da un lato i pazienti con crescenti bisogni, dall'altro, il pressing aziendale per ridurre i costi, che minaccia il rapporto di fiducia medico-paziente. "Se i medici prescrivono molto – ha spiegato Palmisano – è perché rispondono alle esigenze di cittadini frustrati dai continui ostacoli per ottenere esami necessari. Dobbiamo poter agire nel loro interesse, anche se a volte ciò esula dai rigidi protocolli". Le dichiarazioni recenti giungono in un periodo in cui esisteva un dialogo costruttivo con l'azienda negli incontri del tavolo tecnico per sperimentare le Aggregazioni Funzionali Territoriali (AFT) e le Case della Comunità, previste al Lido e a Noale.

Palmisano ha ribadito l'importanza di una riorganizzazione efficace delle cure territoriali, che gioverebbe sia alla salute dei pazienti sia al lavoro quotidiano dei medici. Le aree selezionate per la sperimentazione offrono un quadro variegato: Noale, con un sistema più organizzato, e il Lido, caratterizzato dalla dispersione e da studi medici singoli. Le trattative, tuttavia, affrontano nodi critici, come il riconoscimento di risorse per il personale e il ruolo ampliato dei medici nelle nuove strutture. Palmisano ha concluso che se le nuove organizzazioni funzioneranno, porteranno benefici ai cittadini e alleggeriranno i medici da troppe incombenze. Tuttavia, avverte che le Case della Comunità non possono essere viste come una soluzione a tutti i problemi: devono emergere da un riassetto che coinvolga tutti i livelli di cura. "Per una riorganizzazione efficace serve confronto, non si può avere fretta", ha avvertito.

La replica del Direttore Generale Contato non è tardata ad arrivare. "L'Azienda sanitaria veneziana non punta il dito - si legge in una nota - e al contrario tende la mano. Lo fa verso tutti coloro che sentono l'urgenza di rinnovare e migliorare il servizio offerto alla popolazione. Questo obiettivo, di assistenza e cure migliori, si persegue anche prescrivendo esami appropriati ai pazienti che ne hanno bisogno, e per questo è al fianco dei medici di famiglia, e degli specialisti, e di tutti i professionisti prescrittori, da molto tempo e con iniziative concrete e concordate che fanno crescere la capacità di tutti di prescrivere l'esame giusto al momento giusto. L'Azienda sanitaria, infine, è lieta di sentire che anche i medici di famiglia riconoscono la validità dei percorsi intrapresi per una nuova sanità territoriale più vicina ai cittadini, e che sono pronti a dare il loro contributo anche nelle Case della Comunità."

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