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L’intervista

Il sindaco di Maserà Gabriele Volponi ospite della nostra redazione e di Radio Veneto24

Il sindaco Gabriele Volponi

Il sindaco di Maserà Gabriele Volponi

Sindaco Volponi a che punto siete con il bilancio? La riduzione di risorse per gli enti pubblici come pesa sui conti del Comune e sulle tasche dei cittadini?

Il diciannove dicembre abbiamo approvato il bilancio di previsione, lasciando inalterata la tassazione locale, che è la medesima dal 2013. Modificando le aliquote e alzandole potremmo introitare maggiori risorse economiche, ma riteniamo che per tante persone le tasse siano già alte, quindi cerchiamo di mantenerle invariate, in un giusto equilibrio per poter andare avanti con la gestione dell’ente pubblico. Logicamente se avessimo più risorse potremmo fare di più, ma per ora ci siamo prefissati come obiettivo di resistere fino a quando potremo cercando di fornire tutti i servizi alla cittadinanza.

A che punto è la realizzazione della cittadella sanitaria? Può darci dei tempi?

La casa di riposo è già stata inaugurata ed è attiva e a pieno regime. La casa di comunità è ormai al tetto, quindi presumo che nel 2025 l’Ulss la renderà attiva. Siamo arrivati quasi alla fine dei lavori delle opere di urbanizzazione per la sede della Croce Rossa. Direi che fra il 2025 e i primi sei mesi del 2026 la cittadella sociosanitaria sarà attiva. A concludere la cittadella sociosanitaria, tanto sognata in passato, manca la clinica del disagio giovanile, un’altra struttura inserita all’interno del Piano di zona destinata a curare i ragazzi adolescenti dalla ludopatia. Siamo in attesa di capire quali saranno i suoi tempi di realizzazione. Sono tutti lavori finanziati dal PNRR in carico all’Ulss su terreno comunale.

Un altro elemento qualificante della sanità a Maserà è la medicina di gruppo.

Certo la medicina di gruppo per noi è importante. Siamo stati pionieri e se dipendesse da me aggregherei i medici di più Comuni quindi, nel nostro caso, oltre a Maserà anche Casalserugo, Albignasego e Padova, a creare questa struttura integrata con la presenza di medici e infermieri. La nostra Medicina di gruppo funziona e riusciamo a fornire dodici ore quotidiane e la guardia medica il fine settimana. Spero che si risolvano le problematiche legate agli aumenti che ci sono ultimamente con i contratti di lavoro, ma credo che la Regione non farà marcia indietro su dei modelli che funzionano. Perché se è vero che vogliamo svuotare gli ospedali dei codici bianchi abbiamo bisogno di supportare le medicine di gruppo integrate.

Si è molto parlato in questi mesi del nuovo polo logistico di via Bolzani. Come è possibile mitigare l'impatto di questo insediamento?

Diciamo che se n’è parlato molto più per propaganda da parte dell’opposizione, perché nelle misure reali stiamo parlando di una costruzione di venticinquemila metri quadrati su un’area di centomila. Quindi quale sarebbe questo impatto gravoso di venticinquemila metri quadrati? Potremmo dire che tre capannoni da ottomila metri sono un grande impatto? Stiamo parlando di una zona pianificata da oltre venti anni e quindi io vedo un miglioramento di ciò che è stato fatto trent'anni fa con un nuovo insediamento. Abbiamo questa opportunità: credo che la logistica possa soltanto portare positività sia in termini socioeconomici sia anche in entrate del Comune perché, non lo nego, con questo genere di interventi il Comune pianifica delle opere nel territorio senza aumentare la tassazione. L’opposizione, secondo me, spera che restiamo senza soldi in maniera tale da poter dire che non facciamo niente. E invece questo non avviene. Ho visto il progetto, completamente green, e con la produzione di energia elettrica che farà questo capannone potrebbe diventare un partner per la comunità energetica.

Altro tema delicato è la sicurezza idraulica: come affrontate la necessità di proteggere il territorio e chi vi abita?

Abbiamo appena finito un intervento importante per il nostro territorio: centomila euro investiti nella risezionatura dei fossi e nella pulizia dei tombini. Potrebbe sembrare una manutenzione ordinaria, ma in alcuni punti dove siamo intervenuti erano anni che non si faceva, un po' per responsabilità del pubblico e un po' dei privati. Con questo intervento siamo arrivati a dieci chilometri lineari di fossi scavati e continueremo anche quest’anno. Intanto il consorzio di bonifica, che ha la competenza su quegli scoli di acqua portanti e sovracomunali, ha appena finito il primo stralcio dello scolo Carpanedo Sabbioni che riguarda il territorio di Maserà ed è in procinto di avviare l’ultimo stralcio, che è quello di Albignasego. Come istituzione siamo quindi molto attenti al rischio idrogeologico, però dobbiamo creare passione per il territorio anche nei cittadini, perché ogni persona che pulisce il proprio tombino o la propria parte di fossato aiuta tutti quanti e agisce nella propria educazione civica, perché il territorio sano è di tutti.

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