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L’inverno gelido rende ottimo il radicchio bianco Fior di Maserà

La varietà di radicchio è un produzione tipica del territorio

L’inverno gelido rende ottimo il radicchio bianco Fior di Maserà

La festa del radicchio di Maserà

Grazie a un autunno e a un inizio di inverno con temperature rigide, si prospetta un’ottima annata per la varietà di radicchio Bianco Fior di Maserà. Le gelate rappresentano il clima ideale per questa particolare coltura e rispetto al 2023 si sta registrando un aumento della produzione, con punte che arrivano fino ad un +10%.

«Buono e genuino – sottolinea la confederazione Cia-Agricoltori Italiani di Padova –, da mangiare come contorno al posto dell’insalata o nel più tradizionale dei risotti invernali, il Bianco Fior sta riscoprendo una seconda giovinezza. Sono tanti i cittadini che lo chiedono esplicitamente in occasione dei diversi mercati agricoli sparsi in tutta la provincia. E più la temperatura scende, più tale prodotto diventa croccante e questa è una peculiarità che viene particolarmente apprezzata dalle famiglie».

A Maserà dal 1999 al radicchio Bianco Fior è dedicata una festa, in programma il 19 gennaio, nel clou della stagione produttiva.

Tuttavia, nonostante le ottime performance del radicchio e delle altre colture autunno-vernine, l’inflazione si sta facendo sentire anche nei mercati contadini, come annuncia la presidente Cia di Padova della zona, Cristiana Scarabello. «Nel complesso – illustra Scarabello – il giro delle persone che frequentano i mercati si sta mantenendo costante. La gente, però, acquista sempre di meno, con valori fino ad un -8%, pur di risparmiare anche soltanto pochi centesimi». Una condizione che rende ancor più difficoltoso e sempre meno remunerativo il già difficile lavoro del produttore agricolo. «Oggi – precisa il presidente di Cia Padova, Luca Trivellato – fatto 100 il prezzo di un prodotto che si trova sugli scaffali di un supermercato, agli imprenditori agricoli rimane solo il 10% del valore dello stesso. Lungo la filiera si verificano dei rincari difficili da intercettare. Agli agricoltori resta quell’equa marginalità che consente loro di portare avanti un’attività economicamente sostenibile. In ogni caso per il cliente acquistare direttamente dal produttore significa stabilire un rapporto di fiducia e inoltre ha l’opportunità di conoscere la storia delle primizie, come e dove vengono coltivate».

Cristina Salvato

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