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Focus Povertà. Conselvano 1/4
08.02.2025 - 18:34
La consegna degli attestati al corso per stranieri di Conselve
A Conselve istituzioni e associazioni si incontrano per coordinare le iniziative a favore delle fasce più deboli della popolazione. La povertà si riflette nel più ampio mondo del disagio e delle difficoltà che spaziano dal fattore economico a quello sociale
Definire i contorni della povertà oggi è sempre più impegnativo e richiede capacità di ascolto e di analisi, ma anche discrezione e attenzione alle diverse situazioni, alle sensibilità e alle fragilità. Famiglie numerose, spesso di origine straniera, ma con un numero di cittadini italiani tutt’altro che trascurabile, persone sole, soprattutto anziani con problemi di salute, disoccupati che faticano a ricollocarsi stabilmente, lavoratori sottopagati o con contratti precari, giovani che avrebbero bisogno di un supporto stabile. La povertà si riflette nel più ampio mondo del disagio e delle difficoltà che spaziano dal fattore economico a quello sociale e coinvolge anche a Conselve qualche centinaio di persone.
Susanna Lazzarin, consigliere con delega al sociale, osserva: “penso che la povertà sia un fenomeno complesso, che non basta definire solo come marginalità dovuta a difficolta economiche. Coinvolge varie fasce della popolazione e ha che fare con la solitudine, la povertà educativa e abitativa. E’ un fatto trasversale, poi c’è anche tutta una parte invisibile che per stigma o per timore non si avvicina ai servizi. Penso ai tanti anziani ai quali non riusciamo ad arrivare e sono privi di una rete familiare di sostegno, ad esempio.
Per questo abbiamo voluto “tavolo della comunità” che coinvolge le associazioni conselvane con l’intento di coordinare le iniziative e mantenere la coesione sociale. Vogliamo garantire un facile accesso ai servizi e alle associazioni che svolgono un ruolo così importante e aiutano le persone ad integrarsi”.
A Conselve, tra le altre ci sono la Caritas che con il Banco Alimentare raggiunge oltre 200 nuclei familiari del territorio (104 di Conselve), 568 persone in carico (312 a Conselve) tra cui 28 bimbi con meno di due anni. Sono attivi, inoltre, lo sportello di ascolto sulle povertà coordinato dalla diocesi, l’associazione l’Albero che si occupa del sostegno alla genitorialità con percorsi di formazione e accompagnamento, la Cooperativa Alambicco per la disabilità, il centro sollievo dell’Avo, solo per citarne alcune.
“Da non trascurare poi altri aspetti che comunque rientrano nelle situazioni di disagio - aggiunge Lazzarin - come la povertà educativa, per la quale sono sono venuti meno dei fondi regionali ma il nostro settore sociale risponde alla necessità di compartecipare alle spese per l’inserimento di minori in strutture. Anche il nuovo servizio del maggiordomo di quartiere è rivolto alle persone più fragili. Non dimentichiamo che diverse persone vivono isolate a causa di difficoltà psichiche e mentali, se potessimo avere finanziamenti per psicologi ed educatori potremo già fare prevenzione. Continua invece il progetto di animazione di strada, l’equipe ha avvicinato diversi ragazzi, ne ha raccolto bisogni per mettere a punto dei micro progetti”.
Fra i più esposti alla povertà vi sono i cittadini stranieri, per i quali imparare la lingua italiana significa avere maggiori opportunità di trovare un lavoro e quindi una stabilità economica. “Stiamo lavorando in collaborazione con la Caritas - prosegue la consigliera - per il corso di italiano avviato lo scorso anno con circa 120 presenze di sette diverse etnie e una trentina di volontari. Abbiamo attivato anche progetti di reddito di inclusione attiva per persone con difficoltà inserimento lavorativo, nel 2023-2024 sono stati coinvolti una quindicina di giovani adulti in un reinserimento graduale. Non dimentichiamo però l’altra fascia debole della popolazione, i nostri anziani, spesso soli e malati, con pensioni molto basse che non garantiscono una vita dignitosa. Con l’assistenza e le cure domiciliari ne raggiungiamo circa una ventina nel territorio dell’Unione dei Comuni del Conselvano, che comprende Terrassa Padovana. Vi sono poi i pasti a domicilio, preparati dalla Casa di Riposo “Beggiato” in collaborazione con un nutrizionista e consegnati a 7-8 utenti al giorno. Parteciperemo a dei bandi per aumentare il numero di persone raggiunte”.
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