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Le reazioni politiche e civiche si intensificano dopo l’approvazione del progetto

Sarzano in subbuglio: il dibattito sull’impianto di biometano

Cittadini e associazioni lanciano critiche e richiedono una revisione dei criteri decisionali

Crivellari, Gaffeo, Rossini

I consiglieri comunali Diego Crivellari, Edoardo Gaffeo e Antonio Rossini

La recente autorizzazione regionale per la costruzione e l’esercizio di un impianto di biometano a Sarzano ha scatenato un vivace dibattito tra autorità locali, forze politiche e cittadini. Il progetto, che prevede il trattamento di 73mila tonnellate di scarti agricoli attraverso la fermentazione anaerobica, si inserisce in una strategia di transizione energetica, ma ha sollevato forti preoccupazioni per quanto riguarda la pianificazione territoriale e gli impatti ambientali.

Le critiche dei consiglieri comunali

I rappresentanti del Partito Democratico a Palazzo Nodari, Diego Crivellari e Palmiro Franco Tosini, hanno espresso timori circa la mancanza di trasparenza nel processo decisionale. "È fondamentale che ogni progetto con potenziali impatti rilevanti sull'ambiente e sulla qualità della vita sia discusso in maniera aperta e partecipata - hanno dichiarato -”. Crivellari e Tosini hanno sottolineato la necessità di prevedere misure compensative adeguate e un coinvolgimento attivo dei cittadini. Secondo i dem, l’approvazione dell’impianto rischia di privilegiare interessi privati a scapito della tutela del territorio, mettendo in luce una pianificazione troppo frettolosa e non condivisa con la comunità.

Il parere dell’ex primo cittadino

Il consigliere comunale Edoardo Gaffeo ha rafforzato le critiche, lanciando un monito sulla gestione del territorio. "Non possiamo permettere che interessi economici determinino scelte che incidono sul benessere della comunità - ha affermato -”. Per l’ex sindaco la questione non si riduce a una mera scelta tecnica, ma riguarda la salvaguardia del territorio e il diritto dei cittadini di essere informati e coinvolti, anche ricorrendo, se necessario, al Tar, in modo da correggere eventuali errori procedurali. 

Rossini: “Ricorso al Tar per la salute pubblica”

Il consigliere comunale Antonio Rossini ha espresso con decisione la necessità di un ricorso al Tar contro l’impianto. L’ex candidato sindaco ha sottolineato che, sebbene la parte tecnica abbia ritenuto l’impianto idoneo, vi sono evidenti mancanze di partecipazione, in particolare per quanto riguarda le compensazioni previste per il territorio. Secondo il consigliere, le opere stradali promesse non risultano sufficienti e l’ascolto delle esigenze dei residenti è stato del tutto carente, rendendo urgente un intervento giudiziario che metta al centro la tutela della salute pubblica e l’interesse della comunità. Con il ricorso, Rossini auspica un riesame completo della valutazione politica ed economica del progetto, affinché i vantaggi per la collettività possano prevalere sugli interessi privati, lasciando infine la parola definitiva ai giudici del Tar di Venezia. 

Mobilitazione della comunità e reazioni dal territorio

Parallelamente, un comitato civico di Sarzano si è costituito per opporsi all’impianto, organizzando incontri e iniziative per sensibilizzare l’opinione pubblica. Durante una recente riunione, i membri del gruppo hanno evidenziato i potenziali rischi legati all’inquinamento, al traffico e alla sicurezza stradale. "Siamo pronti a dire no al biometano se non verranno messi in campo adeguati controlli e compensazioni per la nostra comunità - ha dichiarato un portavoce del comitato, sintetizzando un sentimento che si sta diffondendo tra i residenti -”.

Giacomo Capovilla

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