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Cronaca
01.04.2025 - 17:09
Un intervento di riparazione dei danni
La ditta Nitrex, che ha abbattuto la torre piezometrica di Bagnoli a Cadoneghe, ha riparato e ripagherà i danni accusati dai detriti che sono volati tutt’intorno, colpendo gli edifici vicini e anche i giochi nel piccolo parco all’angolo tra via Augusta e via Bagnoli.
Nonostante la torre sia implosa su se stessa, come da programma, numerosi detriti sono schizzati tutto attorno, danneggiando tutto quanto hanno trovato sul loro cammino. Il complesso residenziale di selciato Santo Stefano, che si affacciava sulla torre serbatoio, ha subito danni al tetto, alla parte, agli infissi delle abitazioni i cui balconi e vetri sono stati parzialmente rotti. I vetri delle finestre della trattoria Da Gambaro sono esplosi, il cancello di villa Augusta è stato per metà scardinato, i giochi della piccola area verde sono stati crivellati. Nel corso dell’operazione di demolizione della torre piezometrica di Bagnoli, avvenuta il 6 marzo, si sono registrati dei “danni collaterali”; inoltre si è verificato il leggero ferimento di una donna, che guardava le operazioni di demolizione dietro una transenna posta a chiusura della strada e che è stata colpita da alcuni detriti volanti. La ditta Nitrex, che ha realizzato l’intervento, si è detta fin da subito disponibile a ripagare e riparare i danni.
«La fase post demolizione della torre idrica Etra a Bagnoli sta procedendo – dichiara il sindaco di Cadoneghe, Marco Schiesaro – ed è in corso il ripristino dei danni. La facciata del fabbricato che guardava la torre è stato ridipinto dopo che gli operai hanno stuccato le parti interessate dai detriti. Gli infissi degli appartamenti sono stati ordinati e alcuni già sostituiti. La cancellata di ingresso ai garage interrati interamente verniciata di verde e anche il muro di discesa. Cartelli e altalene pubbliche sono state ordinate e arriveranno nelle prossime settimane ».
Subito dopo la demolizione, gli abitanti del complesso residenziale accanto alla torre avevano mostrato sconsolati i tanti danni subiti. I tecnici, nel frattempo guardavano il serbatoio rimasto integro, che aveva per inaspettatamente sbriciolato la cisterna sottostante, che invece sarebbe dovuta rimanere anch’essa intatta.
«La cisterna superstite è in fase di demolizione – prosegue il sindaco Schiesaro – e sta prendendo più tempo del previsto, considerata la consistenza del manufatto».
Cristina Salvato
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