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Dimissioni
27.04.2025 - 11:41
Devis Vigolo non è più il vicesindaco di Cadoneghe: ha rassegnato le proprie dimissioni per motivi personali. Salvo poi ammettere di essere stato costretto dal sindaco, che ormai lo avrebbe cacciato. Il rapporto tra i due si è logorato all’indomani del Consiglio comunale, nel quale si sarebbe dovuta votare una controversa variante urbanistica, ma che è stato annullato per mancanza di numero legale. Ma il motivo che ha fatto perdere la fiducia di Schiesaro nel suo ormai ex vicesindaco è la scoperta di una sorta di “cospirazione” orchestrata dal suo vice contro di lui.
Finisce quindi nel veleno il rapporto tra Schiesaro e Vigolo. Che si è incrinato in seguito alle conseguenze del Consiglio comunale del 31 marzo, annullato per mancanza del numero legale, dovuto all’assenza di quattro consiglieri di maggioranza: il consigliere Nicola Pasqualotto (marito dell’assessore Sara Ranzato e rappresentante della civica Cadoneghe Domani), Elvira Bello (all’epoca esponente di FdI), Carolina Troise (della civica Marco Schiesaro sindaco), Barbara Schievano (Lega). Le minoranze hanno scelto di uscire per annullare il Consiglio e rinviare l’approvazione a data da destinarsi. “La variante riguardava la possibilità di concedere l’edificazione in alcuni lotti a Bagnoli e a Bragni, che la rendevano, di fatto, una lottizzazione diffusa, una speculazione edilizia – dichiara Enrico Scacco a nome di tutta la minoranza – Non abbiamo voluto permettere, con la nostra presenza in Consiglio, che passasse un provvedimento che non condividiamo”.
Qualche giorno dopo sono arrivate le dimissioni di Vigolo, che in qualità di assessore all’urbanistica, aveva presentato la suddetta variante. Le sue dimissioni lo hanno portato definitivamente fuori dal Consiglio. Ma dopo un’iniziale motivazione legata a ragioni familiari, Vigolo si è tolto qualche sassolino dalla scarpa, vedendosi di fatto scaricato dal suo sindaco, che aveva ammesso di avere la revoca delle deleghe pronta sul suo tavolo e di avergli dato la possibilità di dimettersi come gesto di favore. “La situazione attuale mi ha travolto in modo inaspettato – rivela Vigolo – perché non si tratta di una decisione maturata internamente o frutto di una mia volontà, bensì di un evento esterno che ha sconvolto il mio percorso e le mie aspettative. Il sindaco Schiesaro pochi giorni prima, alla presenza di mia moglie, aveva espresso piena fiducia nei miei confronti. Di conseguenza, la smentita che emerge dalle pagine dei giornali suscita in me un profondo rammarico”. Totalmente opposta la posizione di Schiesaro, che aveva perso la fiducia in Vigolo negli ultimi mesi, dopo aver scoperto che stava tramando contro di lui. “La mia fiducia nei suoi confronti è stata piena – replica Schiesaro – fino a quando non ho scoperto che stava tessendo una tela contro la mia persona. Pertanto ho maturato la decisione di revocargli le deleghe, dandogli la possibilità di presentarle di suo pugno per rispetto della sua persona”.
Cristina Salvato
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