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Approda in Consiglio comunale il piano degli interventi che ridefinisce il futuro sviluppo di Curtarolo

Dopo vent’anni aggiornati cartografia e obiettivi strategici

Approda in Consiglio comunale il piano degli interventi che ridefinisce il futuro sviluppo di Curtarolo

Il primo vero Piano degli interventi del Comune di Curtarolo è stato adottato nel corso della seduta del Consiglio comunale del 23 aprile. Dopo sessanta giorni in cui saranno depositate eventuali osservazioni, alla quali il Comune è chiamato a rispondere, tornerà in Consiglio per la sua definitiva approvazione. Sono stati aggiornati la cartografia e gli obiettivi di sviluppo dei prossimi anni: pertanto dalla “fotografia” della situazione esistente si delineano le future linee di sviluppo, sulla base del cosiddetto Documento del sindaco del 2022. Il Piano degli interventi prevede un bassissimo consumo del suolo e un approfondito studio degli equilibri idrogeologici del territorio. “Siamo uno dei pochi Comuni – sottolinea il sindaco Martina Rocchio – che, con un importante investimento di trentamila euro, ha affidato a dei professionisti la redazione di uno studio sul sistema idrogeografico e i possibili rischi. Grande attenzione è stata posta, infatti, dal nostro Comune al rispetto del Piano gestione rischio alluvioni (Pgra), affidando appunto questo studio di valutazione globale del territorio per cercare di apportare dei miglioramenti. Abbiamo inoltre aderito all’adesione all’Osservatorio dei Cittadini sulle Piene”. Proprio perché non rispettavano i criteri di salvaguardia idraulica, tra le 85 richieste di edificazione alcune sono state rigettate.

Inoltre, in conformità alla legge regionale 14/2017 a Curtarolo il limite massimo di consumo del suolo concesso è di 19,55 ettari, per risparmiare il suolo agricolo puntando al riuso dell’edificato esistete inutilizzato. C’è stata la revisione di 73 zone edificabili, sono state individuate e riviste sette attività in zona impropria, sono stati stralciati dalla previsione urbanistica 15 aree edificabili, in cui i proprietari hanno deciso di non costruire più (le cosiddette “varianti verdi”). Previsti infine due accordi “pubblico-privato”. Nel primo caso, tra via Monte Ortigara e via della Resistenza, la parrocchia cederà al Comune un’area verde di 12mila metri quadrati circa: in cambio potrà recuperare e ampliare l’ex casa del sacrestano e spostare altrove l’edificio del Circolo Noi, che sarà abbattuto e ricostruito altrove e immesso nel libero mercato immobiliare. Il secondo accordo è previsto tra via Monte Grappa e via dell’Amicizia: il proponente, in cambio di un aumento di cubatura di seimila metri cubi, cederà al Comune un’area verde di 750mq per realizzare una vasca di laminazione antiallagamenti, un parcheggio da 1.700 mq e l’allargamento di via Monte Grappa.

Cristina Salvato

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