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Attualità
06.05.2025 - 22:31
Ha portato colori, profumi e tanta partecipazione la nuova edizione della Festa di Primavera di Saonara, che si è svolta dall’8 al 12 maggio. La manifestazione, divenuta ormai un punto fermo nel calendario degli eventi agricoli del Veneto, ha messo al centro il florovivaismo padovano, un comparto che ha visto coinvolte circa 400 aziende e che ha generato un indotto stimato in oltre 75 milioni di euro all’anno.
Gli spazi di via Pertini si sono animati con esposizioni floreali, mercatini, stand tematici e un vivace viavai di famiglie, appassionati e professionisti del settore. I visitatori hanno potuto ammirare distese di piante ornamentali, fiori da balcone, erbacee perenni e composizioni originali curate da vivaisti locali, creando un colpo d’occhio che ha restituito tutta la ricchezza del settore.
Coldiretti Padova ha inaugurato l’evento con un convegno tecnico, nel quale esperti e rappresentanti istituzionali hanno affrontato i principali temi che riguardano la floricoltura: cambiamenti climatici, incremento dei costi delle materie prime, rischi legati a nuovi organismi nocivi e le opportunità offerte dall’export. «Abbiamo voluto accendere i riflettori sul valore economico, sociale e ambientale del florovivaismo locale – ha dichiarato Nada Forbici, coordinatrice della consulta nazionale di settore –. Questo è un ambito in crescita, ma che richiede tutela e visione strategica».
Anche Diego Masaro, presidente della consulta florovivaistica di Coldiretti Padova, ha preso parte al dibattito, sottolineando come il 40% delle vendite florovivaistiche venete provengano proprio da questa provincia. «Guardando ai dati – ha spiegato – circa il 35% della produzione viene esportata, a conferma della competitività delle nostre aziende sul mercato internazionale».
Oltre agli aspetti economici, la Festa ha rappresentato anche un’occasione di incontro per la comunità. Tante famiglie si sono ritrovate a passeggiare tra le bancarelle, godendosi l’atmosfera rilassata e conviviale dell’evento. Alcune attività per bambini, come i laboratori di semina e le dimostrazioni di composizione floreale, hanno riscosso grande successo tra i più piccoli. «È stato un modo bellissimo per far conoscere ai nostri figli il ciclo delle piante e il valore della natura», ha raccontato una mamma, fotografando i gerani esposti in una delle aiuole centrali.
Roberto Lorin, presidente di Coldiretti Padova, ha ribadito come il florovivaismo rappresenti una risorsa strategica per il territorio. «Abbiamo affrontato sfide importanti, ma le aziende che hanno investito in qualità e sostenibilità hanno saputo distinguersi, superando anche le difficoltà legate alla pandemia e alla crisi energetica».
La Festa di Primavera ha così confermato il suo ruolo non solo di vetrina commerciale, ma anche di luogo di scambio culturale e tecnico, capace di rafforzare il legame tra agricoltura e cittadinanza. Con la promessa, già nell’aria, di tornare il prossimo anno ancora più ricca e partecipata.
Manuel Glauco Matetich
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