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Capolinea Actv di Scorzè, futuro incerto: opposizioni all’attacco

La nuova ipotesi a sud di Rio San Martino fa discutere: minoranze in consiglio chiedono alternative.

Capolinea Actv di Scorzè, futuro incerto: opposizioni all’attacco

L'attuale capolinea di Scorzè, in via IV Novembre

È ancora discussione aperta sul futuro del capolinea Actv di Scorzè: l’ipotesi di spostare la stazione degli autobus in un’area a sud di Rio San Martino fa alzare la voce alle minoranze in consiglio comunale, che chiedono di rivalutare la decisione

L’ipotesi di spostare il capolinea dalla sua sede attuale a Scorzè a un’area all’ingresso di Rio San Martino risale alla scorsa amministrazione: la zona individuata era quella di un parcheggio realizzato in precedenza da San Benedetto per la sosta dei camion, successivamente diventato proprietà del comune, che  pensò di sfruttare l’area per far sostare gli autobus. Recentemente però, San Benedetto ha chiesto che il terreno le venisse restituito, per utilizzarlo come parcheggio destinato ai dipendenti: l’attuale amministrazione ha acconsentito, concedendo l’area per due anni e ricevendo in cambio 35mila euro dall’azienda. 

La questione di dove posizionare il capolinea però, resta, e durante un incontro pubblico con i residenti di Rio San Martino in occasione della settimana della cittadinanza, l’amministrazione aveva individuato un’ipotetica area compresa tra San Benedetto e il centro della frazione. Un’ipotesi che non trova d’accordo le minoranze: l’area individuata sarebbe poco funzionale in quanto "la maggior parte dei residenti vive oltre il centro della frazione e l’intervento comporterebbe un ulteriore consumo di suolo e un potenziale peggioramento della viabilità”, una scelta discutibile “Anche perché si tratta di una zona già oggetto di interventi di sistemazione non ancora conclusi, e che necessiterebbe, piuttosto, di un consolidamento e completamento di tali interventi”, si legge nella nota firmata dai consiglieri Gatto, Losetti, Marcon, Pamio, Scattolin e Zugno, secondo cui la soluzione ipotizzata rischia anche di compromettere la fluidità del traffico e la sicurezza stradale. 

L’opposizione quindi ha inviato un ordine del giorno chiedendo all’amministrazione di proporre a San Benedetto una zona diversa per il proprio parcheggio dipendenti, avanzando delle alternative: un parcheggio multipiano su aree già urbanizzate, l’utilizzo della parte pubblica dell’autoparco in via Drizzagno con navette per i dipendenti, o accordi con parcheggi privati già esistenti. 

“Trovo particolare che chi ha governato il comune fino a un anno fa si metta a parlare di parcheggi multipiano, costosi e impattanti - ribatte secco il sindaco Giovanni Battista Mestriner - Lo stesso vale per l’autoparco del Drizzagno, su cui l’ex sindaca ha permesso al privato di porre una sbarra nella parte pubblica. Sull’accordo tra enti privati, non è nostro compito intervenire per fare da mediatori. La nostra scelta di far utilizzare l’area a San Benedetto rimane, tra l’altro portando soldi al comune. Per il resto, ogni ipotesi sull’area del capolinea è ancora in corso di valutazione". 

Davide Grosoli

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