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I dati dell'Associazione

Artigiani della Riviera del Brenta, crescita a due velocità

Alcune aree in forte sviluppo di imprese, altre in sofferenza

Caro bollette, l'allarme degli Artigiani della Riviera del Brenta

Giorgio Chinellato

Negli ultimi anni, il panorama dell'artigianato in Italia ha subito significativi cambiamenti, riflettendo le trasformazioni socio-economiche che interessano il nostro Paese. In particolare, la Riviera del Brenta offre un'interessante istantanea di queste dinamiche evolutive. Secondo i dati forniti da Confartigianato provinciale, da qui al 2024 si prevede una leggera ripresa delle imprese artigiane dello 0,10%, arrivando a quota 18.549 nell'area metropolitana, che rappresenta il 27,82% del totale provinciale pari a 66.656 aziende.

Analizzando il dettaglio del territorio, il mandamento della Riviera del Brenta evidenzia risultati contrastanti. Campagna Lupia, ad esempio, registra un incoraggiante aumento del 4,07% nel numero di imprese. In controtendenza, Camponogara soffre un calo del 3,35%, segnalando difficoltà economiche e una possibile necessità di interventi specifici per stimolare l'attività imprenditoriale. In questa area, sono incluse anche realtà come i Comuni di Mirano e Santa Maria di Sala, parte essenziale dell'Associazione Artigiani Piccola e Media Impresa Città della Riviera del Brenta.

Un dato interessante del 2024 riguarda gli imprenditori individuali, che costituiscono il 72,78% del totale, in aumento rispetto all'anno precedente. Si riducono, invece, le società di persone mentre quelle di capitali continuano a crescere, segno di una tendenza verso forme di gestione più strutturate e capaci di attrarre investimenti.

Concentrandoci sui 12 comuni della Riviera del Brenta, le 4.090 imprese si distribuiscono principalmente a Mira (17%) e Mirano (14%), mentre Santa Maria di Sala ospita il 10% del totale. Altri centri come Campolongo Maggiore, Dolo, Camponogara, Pianiga, Vigonovo, Fossò, Campagna Lupia, Fiesso e Stra completano il mosaico imprenditoriale della zona.

Se consideriamo l'arco temporale dal 2020 al 2025, si nota un incremento complessivo dello 0,12% delle aziende. Tuttavia, i dati presentano sia successi, come il +5,02% di Campagna Lupia e il +4,53% di Mira, sia criticità, come il sensibile calo del 7,42% a Vigonovo o del 4,94% a Dolo.

Secondo Luca Vanzan e Giorgio Chinellato, rispettivamente presidente e segretario dell'Associazione Artigiani, il quinquennio in esame è stato caratterizzato da trasformazioni epocali. La pandemia COVID-19 ha influenzato fortemente il triennio 2020-2022, mentre ora si osserva un crescente impatto dell'intelligenza artificiale nei processi produttivi.

Settori come il calzaturiero, concentrato a Fossò, Fiesso D’Artico, Stra e Vigonovo, hanno risentito della contrazione dei mercati globali. In contrasto, il comparto edile, alimentato da incentivi come bonus e superbonus, si avvia verso una stabilizzazione orientata alla sostenibilità energetica.

Questa fotografia della Riviera del Brenta propone una riflessione sulla necessità di politiche mirate e strategie che sappiano contemperare l’innovazione con le peculiarità territoriali, per salvaguardare e rilanciare il patrimonio artigianale.

Riccardo Musacco

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