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Addio alle corse: il veronese Elia Viviani appende la bici al chiodo

Il campione veronese di Isola della Scala abbandonerà il ciclismo pro dopo il Giro del Veneto che si chiuderà il prossimo 15 ottobre a Verona

Il veronese Elia Viviani appende la bici al chiodo

Elia Viviani durante una gara. Credit by Wikipedia

Elia Viviani annuncia il ritiro dal ciclismo professionistico

Il 2025 segna la fine di una carriera straordinaria nel ciclismo per Elia Viviani, uno dei velocisti più apprezzati del panorama internazionale. Il ciclista veronese ha annunciato ufficialmente sabato 11 ottobre durante una conferenza stampa il suo ritiro dalle corse professionistiche. Concluderà la sua carriera su strada al Giro del Veneto, che terminerà il 15 ottobre proprio a Verona, la sua provincia natale. La decisione è stata influenzata anche dal recente secondo posto ottenuto in una tappa della Vuelta di Spagna, che ha rappresentato un ultimo grande risultato su strada per Viviani ma allo stesso tempo gli ha dato l'amarezza della prima posizione mancata. In un'intervista esclusiva ha dichiarato che quello è stato il vero momento in cui ha maturato la decisione di abbandonare il ciclismo professionistico.

“Ho sempre pensato che avrei voluto trovare un buon modo per lasciare. Ma diciamoci la verità, non c’è mai un buon modo. Come si fa a lasciare bene il mondo in cui sei cresciuto, che è stato la tua vita fin da bambino?” — dichiara Viviani nell’intervista esclusiva rilasciata sul canale YouTube di GCN Italia.

Arrivato a 36 anni d’età e a 16 di splendida carriera sportiva, per Viviani è arrivato il momento di salutare il ciclismo professionistico.

Una carriera ricca di successi

Elia Viviani vanta un palmarès impressionante, con oltre 90 vittorie in carriera. Tra i suoi successi più significativi:

  • Giro d’Italia: 5 vittorie di tappa (2015, 2018)
  • Vuelta a España: 3 vittorie di tappa (2018)
  • Tour de France: 1 vittoria di tappa (2019)
  • Cyclassics Hamburg: 3 vittorie (2017, 2018, 2019)
  • Bretagne Classic – Ouest-France: 1 vittoria (2017)
  • Prudential RideLondon–Surrey Classic: 1 vittoria (2019)
  • Campione italiano in linea: 2018
  • Campione europeo in linea: 2019
  • Olimpiadi: oro nell’Omnium a Rio 2016, bronzo a Tokyo 2021, argento nell’Americana a Parigi 2024
  • Campionati mondiali su pista: 10 medaglie (2 ori, 3 argenti, 5 bronzi)
  • Campionati europei su pista: 5 ori

Non mancano però momenti amari, come la sconfitta al Giro d’Italia 2013 a Napoli, a dimostrazione di un rapporto con la corsa rosa non sempre facile. Nonostante le sfide, Viviani può guardare con soddisfazione a una carriera al massimo livello sia su strada sia su pista.

Il legame con Verona e il futuro

Nato a Isola della Scala (Verona) il 7 febbraio 1989, Viviani ha sempre mantenuto un forte legame con Verona. La sua carriera è iniziata nel 2010 con la squadra Liquigas–Doimo, ma è nel 2015 che ha ottenuto la sua prima vittoria al Giro d’Italia, a Genova, un momento particolarmente significativo per lui. Il suo ritiro avverrà proprio nella sua Verona, concludendo un capitolo importante della sua vita dopo 16 anni di vittorie.

Addio alla competizione Pro ma non al mondo del ciclismo

Dopo il ritiro, Viviani ha espresso il desiderio di dedicarsi alla formazione dei giovani ciclisti, trasmettendo loro la sua esperienza e passione per lo sport. Ha dichiarato: “Il ciclismo mi ha insegnato a vivere”, sottolineando l’importanza di educare le nuove generazioni non solo come atleti, ma anche come persone da tutelare e cui dare il tempo di crescere come campioni strutturati. Lascia inoltre un grande team alla Lotto, testimone del suo valore e della sua professionalità, pronto a continuare a far crescere nuovi campioni.

Viviani dichiara anche di volersi dedicare all’ambito della sicurezza nel ciclismo, sia per quanto riguarda i materiali che le normative che regolano l’attrezzatura. E poi sottolinea come ci sia ancora molto da fare per rendere più sicuro l’allenamento su strada.

Verona il 15 ottobre saluterà con affetto un atleta che ha scritto pagine importanti del ciclismo italiano e che continuerà a contribuire alla disciplina, questa volta come mentore delle nuove generazioni.

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