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Mappare e Curare: il respiro degli alberi nei Giardini del Castello Carrarese

Giovani, mappe digitali e targhe-leggio: il progetto "Mappare e Curare" trasforma i Giardini del Castello Carrarese in una mappa di cura, conoscenza e bellezza

Mappare e Curare

Il respiro degli alberi racconta il tempo lento della natura. Nei Giardini del Castello Carrarese c'è qualcosa di nuovo: due targhe-leggio di “Mappare e Curare”. Si tratta di un progetto che per mesi ha coinvolto giovani tra i 14 e i 35 anni, sensibilizzandoli sui temi della sostenibilità ambientale, della conoscenza del territorio e della cura del verde comune. I partecipanti, dopo un periodo di formazione con educatori e specialisti di Legambiente Veneto, hanno realizzato delle schede descrittive delle specie arboree presenti nei Giardini, che hanno poi raccolto in un vero e proprio strumento di esplorazione naturale: una mappa digitale interattiva che accompagna lo sguardo, educa, custodisce e invita alla meraviglia. Non semplici pannelli informativi, ma la testimonianza di un percorso di cura collettiva, un gesto di bellezza e attenzione che resterà nel tempo.

«I ragazzi di Mappare e Curare hanno lavorato con passione, costruendo una mappa che non è solo botanica, ma anche emotiva: una geografia di gentilezza, conoscenza e responsabilità. Conoscere è il primo passo per custodire, e loro ce lo hanno ricordato con un esempio concreto» spiega Silvia Bottaro, assessora alle Politiche Giovanili. «I Giardini del Castello rappresentano uno dei luoghi più identitari per la comunità di Este. Le targhe-leggio sono pensate come una soglia: chi entra nei Giardini potrà lasciarsi guidare da un percorso che unisce scienza e poesia, natura e cittadinanza attiva» aggiunge il sindaco Matteo Pajola «Sono un gesto di cura che resterà nel tempo, una promessa silenziosa delle nuove generazioni: osservare, comprendere e proteggere la bellezza del proprio territorio. Queste targhe oggi raccontano il valore di un progetto che unisce i giovani, le istituzioni e le associazioni attorno alla cura dei beni comuni. La partecipazione dei ragazzi dimostra che il futuro si costruisce attraverso scelte consapevoli e gesti concreti di attenzione verso l’ambiente».

(g.z.)

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