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Padova, Officina della boxe: lo sport all'aperto prende a pugni il Covid

Officina della Boxe

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“Officina della boxe”: lo sport all’aperto prende a pugni il Covid. Le storie di chi non si arrende. Intervista ai tecnici federali Enrico Peron e Graziella Cesaro

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A Padova c’è chi ha scelto di non arrendersi e di prendere a pugni anche il Covid. È il gruppo “Officina della Boxe”, afferente all’Unione Boxe Mestre-Padova, che ha deciso di non sfilare i guantoni di fronte alla pandemia, ma di affrontarla cambiando le proprie abitudini. Quando il virus ha imposto la chiusura delle palestre, i tecnici federali Enrico Peron e Graziella Cesaro hanno scelto di non mollare e hanno proposto ai ragazzi di continuare a fare boxe all’aperto. Dalla scorsa primavera il gruppo si allena regolarmente nel parcheggio della scuola dell’infanzia in via del Commissario, in zona Crocefisso, con l’entusiasmo dei giovani atleti e delle loro famiglie.

Quando nasce l’idea di portare la scuola di pugilato all’aperto?

A marzo dell’anno scorso, con l’avanzare della pandemia, la palestra in cui ci allenavamo ha chiuso. Per direttive federali solo gli agonisti avrebbero potuto allenarsi, ma noi abbiamo oltre 25 atleti e atlete che sono ancora ad un livello amatoriale. Abbiamo pensato fosse sbagliato mollare tutto e impedire a questi ragazzi di continuare a fare sport. Così abbiamo deciso di rivedere tutto, stravolgere le abitudini e i programmi canonici, per iniziare ad allenarci all’aperto, nel pieno rispetto delle regole.

Come è cambiato l’allenamento?

Ciò che prima si faceva in palestra, ora si fa in strada. Le flessioni si fanno sui porta bici, i salti sul marciapiede, la corsa in parcheggio. Ovviamente manca l’attrezzatura classica, ma anche su quello abbiamo trovato delle alternative.

Come hanno reagito i ragazzi?

Sono entusiasti. Partecipano a tutti gli allenamenti, sono più coinvolti, migliorano a vista d’occhio, molto più velocemente di prima. Molti sono in nuovi arrivati. Anche le loro famiglie sono contente: i loro figli hanno l’opportunità di fare sport, cosa non scontata in questo periodo.

Avete adottato protocolli di sicurezza particolari?

Ci si allena con le mascherine e mantenendo il distanziamento. Tutti tranne gli agonisti, che però si sottopongono regolarmente al tampone.

Cosa farete quando le palestre riapriranno?

Dubito torneremo in palestra, ci piacerebbe continuare a fare boxe all’aperto e stiamo già immaginando come organizzarci con l’attrezzatura. È un’esperienza straordinaria da tutti i punti di vista, anche per i risultati: quest’anno abbiamo conquistato un primo posto al campionato regionale maschile e un terzo posto ai campionati italiani femminili.

Avete saputo trasformare un problema in una nuova opportunità. Una lezione di vita, oltre che di sport…

Il virus ha stravolto le abitudini di tutti e anche le nostre. Come in tutte le cose, però, c’è sempre una strada percorribile se si prova a cambiare prospettiva. Noi sentivamo il dovere di provarci per non abbandonare i nostri ragazzi. Il loro entusiasmo, la loro voglia di fare boxe e i loro sorrisi ci confermano che abbiamo fatto la scelta giusta. Enrico Beda
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