Il Consiglio comunale ha approvato oggi, in via definitiva, il progetto che disegna il nuovo volto della spiaggia attrezzata
Il Consiglio Comunale di Jesolo ha approvato la variante al Piano particolareggiato dell’arenile. Il progetto era stato illustrato dall’assessore al demanio, Alberto Maschio, lo scorso marzo in occasione della proposta di adozione presentata dalla giunta. La seduta si era conclusa con il via libera del Consiglio Comunale, tappa cruciale di un percorso che aveva previsto numerosi incontri con gli operatori delle diverse categorie del settore turistico per un confronto nonché i passaggi in Commissione capigruppo e Terza Commissione. Quest’oggi, 30 dicembre, il nuovo e fondamentale momento per l’iter del progetto che disegna il nuovo volto della costa attrezzata di Jesolo. Prima dell’approvazione finale del documento, il Consiglio Comunale ha valutato e votato le circa 200 osservazioni pervenute in questi mesi da parte dei soggetti interessati. “La variante al Piano particolareggiato dell’arenile è uno dei primi documenti che abbiamo preso in mano nel corso di questa consiliatura, sapendo che gli operatori necessitavano di risposte concreti in tempi estremamente stretti. Grazie al lavoro costante e intenso degli uffici, nonché alla partecipazione dei soggetti interessati agli incontri organizzati, riusciamo ad approvare il progetto al 30 dicembre dopo aver superato anche il passaggio in Vas (Valutazione ambientale strategica) – dichiara l’assessore al demanio della Città di Jesolo, Alberto Maschio –. Quella che abbiamo sviluppato è una variante che concede maggiore spazio di manovra agli operatori per disegnare una spiaggia moderna, quindi più bella, più funzionale e più sicura, ma anche capace di valorizzare e tutelare l’ambiente naturale, penso ad esempio l’impegno per mantenere libera l’area della Laguna del Mort e la possibilità di creare isole ecologiche che migliorino il conferimento e lo smaltimento dei rifiuti”.
Nuovo Piano dell'arenile, ecco come sarà la spiaggia di Jesolo del futuro
Il nuovo Piano particolareggiato dell’arenile prevede l’accorpamento dei settori che passeranno dagli attuali 31 ai futuri 16, che vengono ora definiti “Unità minime di gestione”. In questi nuovi soggetti rientrano tutte le concessioni attualmente esistenti, quindi anche quelle relative a chioschi, garantendo gli spazi al noleggio natanti e centri velici, con l’obiettivo di creare dei soggetti capaci di rispondere alle nuove logiche di mercato. La suddivisione dell’arenile nelle diverse Unità minime di gestione ha tenuto conto dei servizi esistenti a monte della spiaggia, quindi delle esigenze delle strutture ricettive e degli altri immobili. Come da disposizioni di legge, la città deve garantire il 20% a spiaggia libera: il 13% viene garantito dalle 5 macro aree della foce del Piave e del Sile, della zona Casabianca, della zona Croce Rossa e della Laguna del Mort mentre le Unità minime di gestione devono gestire il restante 7%. Le normative regionali dispongono una misura minima per ciascuna postazione ombrellone di 16 metri quadrati, 4 metri per 4 metri. Il Comune di Jesolo prevede delle deroghe che vengono confermate anche con il nuovo Piano particolareggiato dell’arenile, ma solo per le zone impossibilitate a rispettare le norme regionali e comunque con un limite di 12 metri quadrati a piazzola. Il piano finora vigente fissava delle caratteristiche rigide per i chioschi: forma quadrata con 5,5 metri per lato, tetto spiovente e pertinenze che si estendono per una superficie totale di 110 metri quadrati. Il nuovo piano introduce un certo grado di flessibilità sia per quanto riguarda la superficie occupabile sia per la forma delle strutture. Nel dettaglio, sarà possibile ampliare il chiosco fino a una superficie massima di 42 metri quadrati con lato lungo di 7,5 metri e lato corto di 5,5 metri, senza escludere forme diverse da quella quadrata o rettangolare. La superficie totale di pertinenza potrà raggiungere al massimo i 150 metri quadrati. Questo possibile sviluppo, tuttavia, dovrà essere proporzionale all’incremento di servizi e lo spazio per la posa tavoli dovrà rappresentare il 40% del totale. Ci sarà, inoltre, la possibilità di utilizzare diversamente il piano tetto che non dovrà più essere necessariamente spiovente ma potrà prevedere ad esempio un terrazzo come spazio aggiuntivo per il posizionamento di tavoli e servizi.
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