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Boom occupazionale nel Veneto orientale: +7,2% negli ultimi 4 anni

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Il valore del Veneto orientale è superiore a quello della città di Venezia (+4,1%) e del Veneto (+4,8%) secondo lo studio di Think Tank Nord Est. Bene tutti i settori tranne l’agricoltura (-7,8%).

Immagine d'archivio
I livelli occupazionali nel Nordest restano alti e il Veneto orientale non è da meno. Secondo l’ultimo rapporto della Fondazione Think Tank Nord Est, tra il 2019 e il 2023, il numero di lavoratori nelle aziende di quest'area è cresciuto del 7,2%, superando l’aumento registrato sia nella città di Venezia (+4,1%) sia nel Veneto complessivo (+4,8%). Questo andamento è particolarmente trainato dalla zona del Sandonatese, che ha visto un incremento del 9,9%, mentre il Portogruarese ha registrato una crescita del 3%. Parallelamente, il tasso di disoccupazione continua a rimanere basso: nel 2023, il Veneto ha segnato un 4,3% e la provincia di Venezia un 4,6%. I trend positivi del mercato del lavoro coinvolgono tutti i settori, eccetto l’agricoltura che registra un calo del 7,8%. Alloggio e ristorazione si confermano il settore con il maggior numero di addetti nel Veneto orientale, raggiungendo quasi 24mila lavoratori, con un aumento del 7,4% tra il 2019 e il 2023. Il settore manifatturiero e delle utilities impiega circa 18.800 persone, registrando una crescita del 4,7% nello stesso periodo. Il commercio conta poco più di 18mila addetti, con un incremento del 2,9%. I servizi alle imprese hanno la performance migliore, crescendo del 18,4%, seguiti dalla logistica (+12,2%), dai servizi alla persona (+11,5%) e dall’edilizia (+8,2%).

Rilanciare il settore agricolo promuovendo il turismo nell’entroterra

In vista delle imminenti elezioni amministrative che interesseranno sette Comuni del Portogruarese (Portogruaro, Concordia Sagittaria, Fossalta di Portogruaro, Annone Veneto, Cinto Caomaggiore, Gruaro, Teglio Veneto), la Fondazione Think Tank Nord Est propone una riflessione sul potenziale rilancio del settore agricolo, considerando anche la promozione turistica dell’entroterra. «Il patrimonio culturale di Portogruaro e Concordia Sagittaria è senza dubbio di grande valore - precisa Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est e del Distretto Turistico Venezia Orientale - e pertanto sarebbe opportuno promuovere specifici itinerari turistico-culturali, mettendo a valore il patrimonio archeologico, il paesaggio e le vie d’acqua, in connessione con le spiagge di Caorle e Bibione. Anche le attività agricole potrebbero beneficiare di una maggiore visibilità turistica dell’entroterra e le eccellenze enogastronomiche locali potrebbero giocare un ruolo centrale nell’attrarre nuovi visitatori». Come è noto, il turismo si concentra prevalentemente sul litorale, che nel 2023 ha registrato 22,8 milioni di presenze, con il 95% dei visitatori tra maggio e settembre. Nell’entroterra, invece, si sono contati circa mezzo milione di pernottamenti, con solo la metà durante l’estate. Questo indica un grande potenziale di crescita, specialmente tra l’autunno e la primavera. In questi periodi, Portogruaro e Concordia Sagittaria potrebbero offrire un’alternativa interessante per i turisti che scelgono di soggiornare in strutture di qualità sulla costa, ma preferiscono attività diverse dalla spiaggia, come percorsi ciclabili, visite a musei e mostre, e degustazioni di specialità enogastronomiche locali. «La promozione turistica dell’entroterra, Portogruaro e Concordia Sagittaria in primis, può contribuire a favorire l’allungamento stagionale del litorale - spiega Ferrarelli - ma al contempo è fondamentale per rilanciare i rispettivi centri storici e valorizzare i prodotti enogastronomici di qualità del territorio».
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