Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Violenza di genere

A un anno dal femminicidio di Giulia Cecchettin il primo sì alla legge per l’Osservatorio contro la violenza di genere

Il ricordo di Giulia diventa azione: unanime via libera in commissione per l'istituzione di un Osservatorio regionale contro la violenza di genere. Camani (Pd): “Un passo concreto per fermare questa deriva assassina”

Vanessa Camani

Vanessa Camani

Esattamente un anno fa, l'Italia si svegliava sconvolta dal femminicidio di Giulia Cecchettin. Oggi, dalla tragedia, arriva un segnale di speranza e impegno concreto. La proposta di legge per l’istituzione dell’Osservatorio regionale contro la violenza di genere, presentata dalla capogruppo Pd in Consiglio regionale del Veneto Vanessa Camani, ha ricevuto il primo unanime via libera in commissione. Un passo decisivo, come sottolinea la stessa Camani, “per fermare questa deriva assassina” e proteggere le donne.

“Quando accadde il femminicidio di Giulia, mi sono chiesta cosa avrei potuto fare come donna, madre e rappresentante istituzionale”, racconta Camani. “Avevo un senso di smarrimento e angoscia di fronte a un fenomeno che resta drammaticamente pervasivo. Ma da quell’angoscia è nata una convinzione: la necessità di dotare la nostra Regione di strumenti per comprendere a fondo questa violenza e proteggere le donne in modo efficace”. Da qui è nata la proposta di legge, avanzata lo scorso dicembre, per istituire un Osservatorio che studi e combatta la violenza di genere.

Il sostegno unanime dei consiglieri regionali, per Camani, “è la miglior risposta al rischio di un’inerzia istituzionale”. L’Osservatorio lavorerà con esperti e operatori per indagare le radici culturali e le dinamiche di questa violenza, pianificando interventi mirati. "Non si tratta solo di proteggere", afferma la capogruppo Dem, "ma di restituire pieno protagonismo alle donne nella società". Un obiettivo condiviso da tutte le forze politiche che, ispirate dal ricordo di Giulia, hanno sostenuto con forza la proposta.

Il testo, ora pronto per l’approvazione finale in Consiglio regionale, attende solo un ultimo passaggio. "Chiediamo che avvenga in tempi rapidi", conclude Camani, “perché è un dovere morale verso Giulia e la sua famiglia”.

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione