È in corso oggi la requisitoria del pubblico ministero Andrea Petroni, durante il processo per l'omicidio di Giulia Cecchettin, avvenuto a Vigonovo, in provincia di Padova. Il principale accusato, Filippo Turetta, ha assistito all'udienza con lo sguardo abbassato, mentre il PM ha dettagliato le aggravanti di crudeltà e premeditazione che contraddistinguono il delitto. Petroni ha anche sottolineato la condotta di stalking che Turetta ha messo in atto nei confronti della giovane fin dai primi giorni della loro relazione, evidenziando anche il tono dei messaggi scambiati tra i due fidanzati.
Questa è la terza udienza del processo che si svolge presso la Corte d'Assise di Venezia. Giulia Cecchettin è stata brutalmente uccisa con 75 coltellate e successivamente il suo corpo è stato caricato nell'auto di Turetta, che lo ha portato in Friuli Venezia Giulia. Il corpo della giovane è stato ritrovato dopo giorni di ricerche, in una zona isolata nei pressi del lago di Barcis, grazie all'intervento dei cani da ricerca. Il pubblico ministero ha sottolineato la difficoltà di trovare il corpo in quelle condizioni, facendo notare che, se fosse nevicato in quei giorni, sarebbe stato quasi impossibile localizzarlo.
In aula è stato anche ribadito che il PM potrebbe chiedere l'ergastolo per Filippo Turetta, reo confesso dell'omicidio. Nel frattempo, l'avvocato Stefano Tigali, legale della famiglia Cecchettin, ha presentato una richiesta di risarcimento danni per oltre un milione di euro, inclusi 250.000 euro per il danno da "lucida agonia", che tiene conto della consapevolezza della vittima del suo imminente destino. Un risarcimento che si fonda su tabelle specifiche per il calcolo dei danni morali e fisici.
Il processo continua mentre la famiglia di Giulia attende giustizia per la giovane vita stroncata.