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Poste a Padova: arriva la chiusura di 4 uffici, preoccupazione per i disservizi

Oggi, 16 dicembre, si avvia la chiusura di quattro uffici postali a Padova, suscitando l'ira di residenti e sindacati. A rischio anche numerosi posti di lavoro

Centinaia di uffici postali verso la chiusura: l'allarme di Adico

Foto di repertorio

La città di Padova si prepara a dire addio a quattro uffici postali, con disagi previsti per i cittadini e preoccupazioni da parte dei sindacati. Oggi, infatti, Poste Italiane avvierà la chiusura degli sportelli di piazza De Gasperi (Padova 1), Portello (Padova 2), Bassanello e via Cavallotti (Padova 6), mentre un ulteriore ufficio di via Delle Industrie (Padova 15), nella zona industriale, sarà anch'esso chiuso. Non solo: altri sei uffici, tra cui Madonna Pellegrina (Padova 27), subiranno un ridimensionamento degli orari, passando dall’apertura a doppio turno (mattina e pomeriggio) al monoturno (solo al mattino).

Questa riorganizzazione, che coinvolge anche altre realtà in provincia, come Abano, Selvazzano, Vigonza, Montagnana e Limena, ha già sollevato numerose proteste da parte dei cittadini. Al Portello, ad esempio, è stata avviata una raccolta firme contro la chiusura dell'ufficio, mentre a Mortise i residenti hanno lasciato bigliettini di protesta contro le lunghe code, dovute a un organico insufficiente.

Le conseguenze per il personale

La chiusura degli uffici e il ridimensionamento degli orari avranno anche ripercussioni sui posti di lavoro. Secondo una stima della Cgil, la perdita di posti potrebbe arrivare a una cinquantina, tra Padova e provincia. I dipendenti attualmente in servizio saranno ricollocati, ma non verranno effettuate nuove assunzioni per coprire le posizioni vacanti. La stima prevede che circa 20-23 posti a Padova e 25 in provincia non saranno più occupati.

Le Proteste dei Sindacati

Secondo la versione dei Sindacati i sindaci delle zone interessate hanno cercato chiarimenti da Poste Italiane, ottenendo però la stessa risposta: la crescente digitalizzazione della clientela renderebbe superflua la presenza di filiali fisiche. Tuttavia, questa visione non rispecchia la realtà quotidiana degli utenti, come dimostrano le lunghe attese agli sportelli e il crescente nervosismo tra i clienti, che spesso si traduce in proteste aperte.

Il caso di Mortise, un quartiere molto popoloso e con una numerosa presenza di anziani, è emblematico: qui, nonostante l'alto volume di lavoro, il personale è costantemente sottodimensionato, con solo due operatori in servizio al posto dei tre previsti. Le attese, già di un'ora, aumentano ulteriormente durante i momenti di maggiore affluenza.

Un altro esempio preoccupante arriva da Salboro, dove la carenza di personale è ancora più evidente, con un solo dipendente che gestisce 200 operazioni al giorno in uno sportello con layout aperto e problematiche legate alla sicurezza.

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