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Agricoltura
07.01.2025 - 14:23
Foto di repertorio
Per il 2025, le previsioni di semina in Veneto indicano una significativa riduzione della superficie destinata al grano duro, a favore di un aumento delle coltivazioni di mais. Questo cambio di tendenze è legato sia a un calo del valore del grano duro, che lo scorso anno ha registrato rese inferiori, sia a condizioni meteo sfavorevoli, con abbondanti piogge autunnali che hanno ostacolato il lavoro nei campi. Chiara Dossi, presidente del settore Cereali alimentari di Confagricoltura Veneto, ha sottolineato anche che altri cereali autunno-vernini, come l'orzo, potrebbero risentire di questa situazione e vedere un ribasso nella produzione. Tuttavia, l'orzo potrebbe mantenersi sui livelli del 2024 grazie a minori costi di produzione e la possibilità di un secondo raccolto.
Le previsioni sono più favorevoli per il grano tenero rispetto al grano duro, ma la vera incognita riguarda la soia. L’arrivo massiccio di prodotto sudamericano, a seguito dell'accordo Mercosur, sta già influenzando il mercato, con una riduzione dei prezzi e una conseguente minore attrattiva per i produttori italiani.
Nel caso del mais, invece, le prospettive sono positive. Nonostante le difficoltà degli anni passati, legate alla siccità e alle fitopatie, il mais continua a essere una coltura molto richiesta dal mercato. Inoltre, le misure agroambientali, che prevedono premi per la coltivazione, potrebbero incentivare ulteriori semine. Il Veneto, con oltre 120.000 ettari investiti nella scorsa stagione, è la regione leader in Italia nella produzione di mais. Se il meteo sarà favorevole, il mais rappresenta una coltura strategica per le province venete, da Venezia a Padova, fino a Rovigo e Verona.
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