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Il virus dell'aviaria
17.01.2025 - 13:35
Foto di repertorio
Nel 2025, il Veneto ha già registrato 9 focolai di influenza aviaria, tutti concentrati nella provincia di Verona e coinvolgenti allevamenti di tacchini, galline ovaiole e pollame da carne. Dal mese di ottobre 2024, i casi complessivi sono saliti a 22, distribuiti tra Verona (12), Treviso (7) e Venezia (3), come rilevato dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie. In tutti i focolai sono state adottate misure restrittive, con l'abbattimento di diverse centinaia di capi negli allevamenti infetti.
Il virus H5N1 ha colpito anche 37 uccelli selvatici in diverse province del Veneto, tra cui Venezia, Verona, Padova e Rovigo, interessando specie come alzavole, gabbiani, oche, anatre selvatiche, germani reali, barbagianni, aironi, picchi, cormorani e falchi.
Visti i danni ingenti causati dall'epidemia, l'assessore regionale all’Agricoltura, Federico Caner, ha scritto una lettera al ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, sollecitando l'attivazione di misure straordinarie a favore del settore avicolo veneto. Il settore, che coinvolge quasi 6.300 aziende con un fatturato di 700 milioni di euro e produce il 30% della carne avicola nazionale, sta subendo gravi perdite.
Caner ha chiesto l'attivazione delle misure eccezionali di sostegno previste dall'articolo 220 del Regolamento UE 1308/2013, per risarcire le aziende per i danni indiretti derivanti dal blocco delle attività e dall'abbattimento dei capi.
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