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Calcio. Serie D

Giovanni Sbrissa: "Bassano è una grande piazza. Ora ho la testa giusta per riprendermi il professionismo"

Il trequartista giallorosso sogna in grande: "Voglio portare Bassano più in alto possibile e poi riconquistare quello che ho perso"

Giovanni Sbrissa: "Bassano è una grande piazza. Ora ho la testa giusta per riprendermi il professionismo"

Giovanni Sbrissa @fotoAlbertoCasini

La storia di Giovanni Sbrissa, trequartista classe 1996 del Bassano. Dalla sfiorata Serie A alla Serie D. Un viaggio in una carriera fatta di alti e bassi, che ora vuole provare a ritoccare il cielo con un dito. 

Giovanni Sbrissa, classe 1996, è un calciatore, ma anche un ragazzo come tanti con la passione per il pallone: "Avevo 4 anni e giocavo in giardino con mio cugino. Da lì mi ha convinto a iscrivermi in una vera squadra. Così tutto è partito. A 10 anni mi chiama il Vicenza, dove inizia un percorso fantastico". Nel club biancorosso tutti parlano di Giovanni, tant'è che a 16 anni è pronto per i grandi: “Ricordo il mio esordio al Menti, è stato indimenticabile. Poi siamo passati in Serie B. A 19 anni avevo già collezionato 70 partite con il Vicenza. Tutto sembrava così naturale, tanto che non mi rendevo conto di quanto fosse speciale ciò che stavo vivendo".

Il sogno di Sbrissa, poi, assume connotati ancora più rosei: arriva la chiamata dalla Serie A, è il Sassuolo di Di Francesco e poi di De Zerbi. Con i neroverdi, però, non giocherà mai, tanti ritiri e molti prestiti in Serie B: "Da questi allenatori ho imparato tanto. Di Fra era un maestro nell’analizzare l’avversario e creare giocate ad hoc per sorprenderlo. De Zerbi, invece, era maniacale sulla tecnica, persino nel riscaldamento: dovevamo dare la palla sul piede preferito del compagno, altrimenti si ricominciava da capo". Con gli emiliani Sbrissa sfiora il debutto in Serie A: è la prima partita di campionato e si gioca al Barbera di Palermo; complici anche alcune assenze, Giovanni è il primo cambio a disposizione. Un problema al costato, però, lo affligge da settimane. Il talento veneto stringe i denti, ma quando al 60' viene chiamato dal tecnico ex Roma, è costretto a dare forfait per il troppo dolore. "È stato un grande rimpianto, sono cose da non dormirci la notte". Nel mentre viene inserito tra i migliori classe 96' d'Italia, sopra a Lorenzo Pellegrini (oggi capitano della Roma), piace alla Juve ed è nel giro della Nazionale Under 21.

Nonostante il grande talento, però, qualcosa si rompe. Sbrissa viene girato in prestito tra Brescia, Cesena, Cremonese e Siena, ma non riesce a rifare il grande salto. Giovanni ammette: “Mi è mancata la consapevolezza di quanto fossi fortunato. Pensavo che tutto fosse facile, mi è mancata la fame per mantenere quello che avevo ottenuto". Riparte così dalla Serie D: "Quando è arrivato il calo mi è scattato qualcosa. A quel punto mi sono reso conto di quanto avevo fatto prima e dell'importanza che aveva". Il trequartista ricomincia dalla Sicilia: Acireale e poi Trapani, dove vince il campionato: "Due esperienze bellissime. Questa terra mi è rimasta nel cuore. La gente ti fa sentire un grande amore". Oggi, nel suo presente, c'è Bassano: “La piazza mi ha attratto subito, soprattutto per lo stadio Mercante e la passione dei tifosi. Voglio portare la squadra più in alto possibile. L’obiettivo è la salvezza, ma siamo consapevoli della nostra forza. Con il nuovo mister Zecchin, sono riuscito a ritrovare la forma, sto bene e mi diverto. Voglio arrivare a 12 tra assist e gol e riprendermi il professionismo. Ho dentro di me una rabbia e una determinazione che prima non avevo".

Il giocatore veneto si è poi lasciato andare su alcuni aneddoti della vita da calciatore: "Cambiare squadra continuamente rende difficile stabilire legami duraturi. Ma alla Clodiense ho conosciuto la mia ragazza e questo mi ha aiutato molto. Ora cerco di far combaciare la mia carriera con la sua". "Il calcio è strano, aggiunge Sbrissa, mi sono spesso sentito come un pacco, spostato da una città all’altra senza poter fare le mie valutazioni. Un esempio? Ero a Cesena, il 31 gennaio, ultimo giorno di mercato. Mi hanno proposto di andare alla Cremonese e due ore dopo ero già in viaggio verso una nuova città".

Oggi, Sbrissa, lavora per inseguire i propri sogni: “Voglio riprendermi quello che ho perso. La mentalità che ho ora è diversa, ho un'altra consapevolezza. Non voglio lasciare che l'opportunità di tornare ad alti livelli mi sfugga".

Un calciatore rinato con un copione tutto da scrivere: riprendersi il grande calcio, con la speranza di dare nuovi colori alla sua storia personale.

Stefano Parpajola
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