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Cronaca

Felice Maniero obbligato a presenziare in aula: respinta la richiesta di partecipazione in videocollegamento

Il tribunale di Brescia ha rigettato la domanda della difesa dell'ex boss della Mala del Brenta, che dovrà comparire di persona al processo per lesioni

Felice Maniero

Felice Maniero, foto da Wikipedia

Niente videochiamata per Felice Maniero. L’ex capo della Mala del Brenta dovrà affrontare il processo di persona, con il tribunale di Brescia che ha bocciato la richiesta della difesa di permettergli di presenziare all’udienza tramite videocollegamento. Non essendo più sotto custodia né in un programma di protezione, e risultando formalmente un cittadino libero, Maniero non ha giustificazioni per l’assenza fisica in aula.

Il cosiddetto “Faccia d’Angelo”, da pochi giorni sottoposto a monitoraggio elettronico, è accusato di aver aggredito un poliziotto e un automobilista nel 2016, in un episodio che risale a quando viveva sotto un’identità falsa a Brescia. L’imputazione riguarda le lesioni aggravate e le minacce: in un parcheggio, dopo un litigio con un altro automobilista, avrebbe colpito un poliziotto in borghese con calci e parole minacciose, ferendolo, e aggredito un’altra persona, causando lesioni fisiche.

L’avvocato difensore di Maniero, Rolando Iorio, ha argomentato che la presenza in aula espone il suo assistito a rischi dovuti a minacce e presunti complotti, facendo riferimento a episodi legati al procedimento "Mala del Brenta" che coinvolgono anche minacce di morte e esplosivi diretti contro di lui. Nonostante ciò, il tribunale ha respinto la richiesta di partecipare in videocollegamento, confermando la data dell'udienza per il 28 aprile, quando verranno ascoltati i testimoni.

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