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La polemica dei fisioterapisti

L’Ordine dei Fisioterapisti di Venezia, Padova e Rovigo: "Controlli più severi sugli osteopati"

Preoccupazione per la violazione delle normative e il rischio per la salute dei pazienti

L’Ordine dei Fisioterapisti di Venezia, Padova e Rovigo: "Controlli più severi sugli osteopati"

Presidente dell’Ordine, Angelo Papa

L’Ordine dei Fisioterapisti (OFI) di Venezia, Padova e Rovigo lancia un appello per una maggiore vigilanza sull’attività degli osteopati, in particolare per quanto riguarda le competenze professionali svolte da alcuni iscritti al Registro degli osteopati. Secondo l’OFI, infatti, molte pratiche sono fuori dalla normativa vigente e potrebbero rappresentare un pericolo per la salute dei pazienti.

Il presidente dell’Ordine, Angelo Papa, ha sottolineato che in Italia la legge stabilisce chiaramente che l’osteopata possa operare esclusivamente nel campo della prevenzione. Non è consentito, invece, trattare patologie muscolo-scheletriche, neurologiche e viscerali, ambiti che spettano esclusivamente ai fisioterapisti, professionisti abilitati a svolgere tali interventi.

Papa ha evidenziato che, nonostante le normative, molti osteopati continuano a esercitare oltre i limiti stabiliti, arrecando danni non solo ai fisioterapisti ma anche ai pazienti stessi: “La nostra preoccupazione – ha dichiarato Papa – è che queste pratiche non solo ledano i fisioterapisti, ma rappresentino anche un pericolo per la salute dei cittadini. Il nostro principale interesse è tutelare i pazienti.”

L’osteopatia, sebbene recentemente riconosciuta come professione sanitaria, ha una storia segnata da ambiguità. Papa ha sottolineato che in passato, la figura dell’osteopata e del fisioterapista erano spesso confuse, contribuendo a una diffusione non regolamentata della professione: “Abbiamo avuto un’anomalia italiana, dove per anni l’osteopatia è cresciuta senza una vera regolamentazione, causando gravi violazioni nel rispetto delle competenze dei fisioterapisti. La legge stabilisce ora con chiarezza le aree di intervento per ogni professione.”

Inoltre, l’OFI solleva preoccupazioni anche su questioni pratiche, come le autorizzazioni sanitarie, la responsabilità in caso di incidenti durante i trattamenti, e la gestione di pratiche fiscali come l’esenzione IVA e la detrazione fiscale per le prestazioni. Papa chiede una maggiore attenzione a queste problematiche da parte delle autorità competenti, poiché a lungo sono state trascurate.

Infine, l’OFI ha sollevato anche il tema della revisione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e del nomenclatore tariffario, esprimendo solidarietà ad altri Ordini regionali che hanno già sollevato la necessità di un aggiornamento. “È fondamentale che le prestazioni sanitarie siano giustamente riconosciute e remunerate, considerando adeguatamente il lavoro dei fisioterapisti e degli altri professionisti sanitari,” ha affermato Papa.

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