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Granchio blu
12.02.2025 - 12:04
Il granchio blu
La Regione Veneto ha ufficialmente approvato la proposta di dichiarazione di calamità naturale per l’anno 2024 a causa dell’invasione del Granchio Blu, un problema che continua a danneggiare gravemente il settore della pesca e dell’acquacoltura. La delibera, approvata dalla Giunta Regionale, segue il persistente aumento dei danni causati dalla proliferazione di questa specie invasiva, che ha colpito pesantemente le lagune venete e le aree costiere.
“Nel 2024 sono state rimosse circa 1.894 tonnellate di Granchio Blu dai sei mercati ittici regionali e dal Consorzio Cooperative Pescatori del Polesine. Questo dato evidenzia chiaramente la gravità della situazione per il nostro settore della pesca e acquacoltura”, ha dichiarato Cristiano Corazzari, assessore regionale alla Pesca. “L’invasione del Granchio Blu, che perdura da oltre un anno, ha avuto impatti devastanti sulle attività locali, portandoci a chiedere al Governo lo stato di calamità naturale, per permettere alle imprese di accedere ai contributi previsti dal Fondo di Solidarietà Nazionale”.
Le aree più colpite dall’emergenza includono la Laguna di Caorle, Bibione, la Laguna di Venezia e il Delta del Po, oltre alle zone marittime lungo la fascia costiera del Veneto. Il granchio ha causato danni significativi, in particolare alla produzione di vongole veraci, compromettendo la crescita futura di queste specie vitali per l'economia regionale.
Corazzari ha sottolineato come la Regione Veneto sia intervenuta fin da subito con misure di supporto, tra cui il sostegno alla cattura del Granchio Blu e l’avvio di progetti di monitoraggio in collaborazione con istituzioni come Arpav e le università locali. Nonostante gli sforzi, la preoccupazione rimane alta: “Il settore della venericoltura è a rischio estinzione, mettendo a repentaglio 1.500 imprese individuali e l’identità culturale della nostra regione”.
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