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Politica - Elezioni Regionali 2025

A Treviso la Lega convoca 300 amministratori per preparare il dopo-Zaia

Nuova sfida elettorale in Veneto: la Lega prepara la battaglia per il futuro regionale

A Treviso la Lega convoca 300 amministratori per discutere ed organizzare il futuro politico del Veneto

Alberto Stefani

La Lega si prepara alla una nuova sfida elettorale in Veneto, una regione che ha storicamente rappresentato un baluardo per il partito. Sabato 5 luglio, al Museo di Santa Caterina di Treviso, si terrà un incontro cruciale dal titolo "Insieme per il Veneto", che vedrà la partecipazione di oltre 300 amministratori locali. Questo evento segna l'inizio di una campagna elettorale che si preannuncia intensa e ricca di colpi di scena.

Dopo lo stop ufficiale alla possibilità di un quarto mandato per il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, la Lega avvia una fase di confronto interno e rilancio politico. Il segretario regionale Alberto Stefani ha annunciato nelle ultime ore un'assemblea che si terrà sabato 5 luglio, alle 9.30, presso l’auditorium di Santa Caterina a Treviso.

La Lega, sotto la guida di Alberto Stefani, ha deciso di convocare i suoi amministratori per delineare una strategia che possa consolidare la sua posizione nella regione. Nonostante l'incertezza sulla data delle elezioni e sul candidato governatore, il partito sembra determinato a preparare una o due liste di sindaci e consiglieri, con l'obiettivo di erodere consensi a Forza Italia. La convention di Treviso rappresenta la prima tappa di una "galoppata elettorale" che punta a mantenere il controllo del Veneto, una regione chiave per il centrodestra.

L’iniziativa, pensata come primo passo verso la definizione del programma elettorale per le regionali 2025-2030, coinvolgerà amministratori locali e imprenditori del territorio. L’obiettivo è quello di raccogliere contributi diretti dai sindaci e dagli amministratori veneti, chiedendo loro di indicare priorità, criticità e ambiti di intervento per i prossimi anni. La partecipazione all’incontro è vincolata all’iscrizione, e al momento si contano già oltre 300 adesioni.

L’assemblea rappresenta il naturale proseguimento della campagna di ascolto territoriale condotta nelle scorse settimane attraverso i gazebo organizzati in tutto il Veneto. In quella sede, la Lega aveva già manifestato l’intenzione di costruire il proprio programma partendo dal basso, valorizzando il contributo delle comunità locali.

Il confronto si inserisce in un contesto politico regionale ancora in evoluzione. Fratelli d’Italia, attraverso il senatore Luca De Carlo, aveva recentemente ipotizzato il mese di agosto come possibile finestra per la scelta del candidato della coalizione di centrodestra. Ma la mancata apertura al quarto mandato per Zaia ha acceso nuovi scenari interni alla Lega, che ora punta a prendere l’iniziativa.

Nonostante l’ipotesi di una lista leghista autonoma rispetto a Fratelli d’Italia e Forza Italia sia considerata al momento poco probabile, il Carroccio sembra deciso a rimettere in moto la propria macchina organizzativa. Il tavolo del centrodestra non è ancora stato convocato e manca l’ufficialità sulla data delle elezioni.

Con l’assemblea di sabato 5 luglio a Treviso, la Lega lancia così il primo segnale concreto di ripartenza, mettendo al centro il ruolo dei territori e ponendo le basi per la nuova sfida a Palazzo Balbi.

La settimana successiva all'incontro di Treviso, a partire dal 7 luglio, è prevista la prima riunione del tavolo del centrodestra, che dovrà affrontare la sfida di comporre lo scacchiere elettorale per le sei regioni al voto in autunno. Oltre al Veneto, si voterà in Toscana, Marche, Campania, Puglia e Valle d'Aosta. La Lega è convinta di poter mantenere la guida del Veneto anche dopo l'era di Luca Zaia, con Stefani in pole position per la candidatura. Tuttavia, il partito è consapevole delle tensioni interne alla coalizione, come sottolineato dal capogruppo a Palazzo Ferro Fini, Alberto Villanova, che ha evocato la possibilità di una corsa solitaria della Lega se le dinamiche di coalizione non dovessero rispettare la storia e l'identità del partito.

Con il termine del suo mandato come presidente della Regione Veneto, Luca Zaia si trova di fronte a diverse opzioni per il suo futuro politico. Tra le possibilità, si parla di un ruolo da parlamentare o addirittura di una candidatura a sindaco. La sua eredità politica e la sua popolarità nella regione lo rendono una figura centrale nel panorama politico veneto, e le sue scelte future potrebbero influenzare significativamente gli equilibri interni alla Lega e alla coalizione di centrodestra. La sfida elettorale in Veneto si preannuncia quindi complessa e ricca di incognite. La Lega, forte della sua tradizione e del suo radicamento sul territorio, si prepara a giocare un ruolo da protagonista, cercando di mantenere la leadership regionale e di affrontare le sfide poste da un contesto politico in continua trasformazione.

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