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Piombino Dese inaugura la sua Comunità energetica: fotovoltaico e risparmi in bolletta per un futuro sostenibile

Fotovoltaico, incentivi e rete condivisa: nasce una comunità energetica dal basso

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Foto di repertorio

Il 18 giugno la sala consiliare di via Roma era gremita: Comune, imprese e famiglie hanno assistito alla prima presentazione pubblica della futura Comunità energetica rinnovabile (CER) di Piombino Dese. L’idea è semplice: installare impianti fotovoltaici su tetti comunali e privati, mettere in rete l’energia prodotta e ridistribuirla tra soci, che riceveranno incentivi statali fino a 110 €/MWh e risparmi fino al 25 % in bolletta. A regime l’impianto pilota da 200 kW – sui capannoni dell’ex magazzino comunale – potrà alimentare 70 utenze domestiche, due scuole e la sede della protezione civile.

L’iniziativa arriva in un momento cruciale. A gennaio Legambiente Veneto aveva stigmatizzato il progetto di raddoppio di un impianto a biometano nella frazione di Torreselle, giudicandolo sproporzionato per impatto viario e coinvolgimento cittadino. La nascita della CER segna quindi una discontinuità: dall’energia “calata dall’alto” ai modelli distribuiti, dove produzione e consumo si decidono dentro la comunità.

Sul tavolo c’è anche un’opportunità di visibilità nazionale. Entro fine luglio il Comune valuterà la candidatura al Premio “Comunità energetiche rinnovabili e solidali” promosso da Legambiente, che nel 2025 premierà i progetti più inclusivi e innovativi. «Portare a casa quel riconoscimento sarebbe un segnale forte: Piombino Dese vuole passare dal dibattito sui mega-impianti alla pratica delle rinnovabili condivise», ha commentato l’assessora all’Ambiente Silvia Pavin.

Il cronoprogramma prevede la costituzione formale dell’associazione entro settembre e l’apertura delle adesioni online già da luglio. Intanto l’Ufficio tecnico sta mappando altri tetti pubblici per arrivare, nel 2026, a 1 MW di potenza installata e a una rete di centocinquanta soci. Un passo concreto verso l’autonomia energetica, in un territorio che ha dimostrato di non voler restare spettatore nella transizione verde.

e.s.

 

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