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Un ambulatorio per il futuro: si investe sulla medicina di prossimità

Acquistata la sede di uno storico medico di base per garantire continuità e servizi ai cittadini

Un ambulatorio per il futuro: si investe sulla medicina di prossimità

Borgoricco. In tempi di carenza di medici di base, un’amministrazione locale ha scelto di non aspettare le soluzioni dall’alto ma di costruirle da sé. È stato infatti acquistato con risorse proprie l’ambulatorio di uno storico medico di famiglia, andato in pensione il 26 settembre, per assicurare la presenza di un presidio sanitario sul territorio e garantire una sede stabile ai professionisti che si avvicenderanno negli anni.

Il primo a beneficiarne è il dottor Mattia Rizzolo, nuovo medico assegnato all’ambito territoriale di Borgoricco, Camposampiero e Loreggia, che riceve i pazienti due volte a settimana, il lunedì pomeriggio e il giovedì mattina. Una decisione che ha evitato a centinaia di cittadini di doversi spostare nei comuni vicini per ricevere cure di base, preservando così la medicina di prossimità, oggi sempre più fragile.

«Oggi il pensionamento di un medico di medicina generale è una vera sfida – ha spiegato il sindaco Gianluca Pedron –. Le Ulss faticano a trovare sostituti e i concorsi non riescono a coprire tutti i posti vacanti. Su nove posizioni bandite per il nostro territorio, solo una è stata assegnata».

Da qui la scelta coraggiosa dell’Amministrazione: acquistare l’ambulatorio e metterlo a disposizione non solo del nuovo medico, ma anche di chi subentrerà in futuro. Un investimento pensato per garantire stabilità e continuità a un servizio fondamentale per la comunità.

Il progetto si inserisce in una visione più ampia: creare, nei prossimi anni, un polo unico della medicina territoriale, dove i medici di base possano operare in sinergia, offrendo orari più ampi, collaborazione tra professionisti e maggiori servizi ai pazienti.

Un ringraziamento particolare, sottolinea il sindaco, va al dottor Antonio Beccegato, per la dedizione e la professionalità dimostrata in decenni di servizio alla cittadinanza.

Questa scelta rappresenta un segnale importante: la sanità di prossimità non è un privilegio, ma un diritto da difendere con lungimiranza e responsabilità, partendo dalle realtà locali che scelgono di investire nel futuro delle persone.

Elena Scapin

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