La scoperta dopo un sollecito di pagamento. A renderlo noto Adico
La voce nella registrazione? Irriconoscibile. La firma sul contratto? Fasulla. L’indirizzo mail e il numero di telefono? Entrambi errati. Protagonista della disavventura una 62enne veneziana residente in terra ferma.
La vicenda
A.B., 62enne, risiede a Mestre nello stesso stabile del fratello con il quale condivide il contratto del gas utilizzato per il riscaldamento e per la cucina. Che succede, però? Qualche giorno fa la donna si è recata alle Poste per ritirare una raccomandata con la quale Facile Energy le comunicava un sollecito di pagamento per una bolletta da 486 euro. A quel punto la 62enne veneziana ha contattato il fratello che attualmente si trova in Germania per lavoro e che è l’intestatario del sollecito. L’uomo, come lei prevedeva, ha confermato di non aver mai sottoscritto alcun contratto con Facile Energy e così A.B. ha deciso di chiamare il fornitore padovano per chiedere lumi. Risultato? Dal centralino dell’azienda non solo le hanno ribadito la presenza di un insoluto da 486 euro ma anche di un’altra bolletta non pagata di 211 euro. La donna ha quindi preteso di avere ulteriori informazioni sul contratto e, correttamente, l’operatore le ha fatto ascoltare l’audio che avrebbe dovuto confermare la circostanza dell’attivazione. La 62enne veneziana, però, non ha riconosciuto nel nastro la voce del fratello e ha voluto andare più a fondo richiedendo la copia del contratto stesso per verificarne la veridicità. Dal pezzo di carta la donna ha riscontrato la presenza di una firma che non appartiene al fratello, come, del resto, la mail e il numero di telefono riportati nella documentazione. A questo punto, ha presentato denuncia ai Carabinieri e si è presentata negli uffici dell’Adico.
Carlo Garofolini, presidente Adico: "Quanto sparirà il mercato tutelato le vittime saranno gli utenti"
"Ci auguriamo che tutti i fornitori si dotino di un comportamento etico e, soprattutto, controllino in modo irreprensibile l’attività dei venditori i quali, per lo più, appartengono ad aziende esterne. Purtroppo sappiamo che per strappare un contratto si adottano strategie di ogni tipo. Qui, però, siamo di fronte a un vero e proprio reato che noi continueremo a denunciare fino a che le cose non cambieranno. Il problema è che il 10 gennaio 2024, salvo proroghe, sparirà il mercato tutelato e tutti gli utenti verranno serviti nel libero. Temiamo che la sfida per accaparrarsi contratti scatenerà una guerra senza confini le cui prime vittime saranno proprio gli utenti”.
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