Cerca

Test Miles 33

Scopri tutti gli eventi

EVENTI

Venezia, Udu: “Affitti fuori controllo: ora soluzioni concrete dalle istituzioni”

studenti tende Venezia

La mobilitazione. Studenti accampati per denunciare i costi sempre più alti degli alloggi

“Vogliamo un piano di investimenti pubblici in residenzialità studentesca che escludano il privato, la riattivazione del fondo affitti e una regolamentazione delle locazioni turistiche” Davanti alle università di mezza Italia sono spuntate, il mese scorso, decine e decine di tende. Studentesse e studenti hanno deciso di manifestare così contro il caro-affitti, accampandosi di fronte agli atenei per denunciare i costi sempre più alti per i fuorisede e la carenza di residenze pubbliche, due problemi gravi, che rischiano di minare seriamente il diritto allo studio. Partita dal Politecnico di Milano, l’onda della protesta ha raggiunto anche Venezia, dove i rappresentanti dell’Udu Venezia - Unione degli Universitari hanno organizzato un presidio presso il polo didattico di San Basilio, coinvolgendo studentesse e studenti di Ca’ Foscari e IUAV. “Senza casa, senza futuro” lo slogan. Marco Dario, studente di storia e membro del CDA di Ca’ Foscari, ha riassunto così gli obiettivi della mobilitazione: “Vogliamo soluzioni concrete da parte del Governo, della Regione e dell'amministrazione comunale. Gli affitti sono fuori controllo: solo rispetto all'anno scorso sono aumentati nel nostro Comune del 13%, arrivando a più di 15 euro per metro quadro. Nel mentre continuiamo ad essere bistrattati da proprietari e dai grandi gestori delle residenze universitarie private, che ci costringono a lasciare i nostri letti al più redditizio mercato del turismo estivo. Non possiamo continuare in questo modo: quello di cui abbiamo bisogno non è un progetto dal nome sensazionalistico come Venezia Città Campus, progetto che non farà altro che aprire le porte a nuovi investimenti di gestori privati che continueranno a lucrare sulla nostra pelle. Vogliamo un piano serio di investimenti pubblici in residenzialità studentesca che escludano il privato, la riattivazione del fondo affitti, che ha tagliato proprio questo governo, e una seria regolamentazione delle locazioni turistiche, tanto per iniziare”. Non sono mancate le polemiche, a partire dalle dichiarazioni del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, che ha definito non meritevole di laurearsi e di diventare classe dirigente uno studente che paghi 700 euro al mese di affitto. La risposta di studentesse e studenti non si è fatta attendere: “Il sindaco si dovrebbe vergognare per le sue dichiarazioni insensibili e paternaliste. Pensi a fare il suo lavoro e a trovare soluzioni per arginare il problema. Se ora paghiamo una stanza 700 euro al mese è anche colpa di politiche locali scellerate, che non hanno fatto altro che alimentare il mercato turistico e svendere la città pezzo dopo pezzo al libero mercato distruggendola, a scapito di chi vorrebbe viverci veramente”. Per provare a mitigare il problema, la Ministra dell’Istruzione Bernini, ha inizialmente annunciato un corposo investimento di 660 milioni per l’housing universitario, di cui, però, si sono perse le tracce dopo il ritiro in extremis dell’emendamento al decreto sulla Pubblica Amministrazione che avrebbe dovuto stanziare i fondi. Anche per questo, i militanti dell’Unione degli Universitari di tutto il Veneto, protagonisti della protesta delle tende anche a Padova e Verona, hanno deciso di concludere il loro percorso di mobilitazione proprio di fronte all’ateneo della città scaligera, dove Bernini era attesa per l’inaugurazione dell’anno accademico. La ministra ha inoltre incontrato i membri del Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, organo consultivo del Ministero, promettendo soluzioni incisive e concrete.
Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edizione