Tesserin, ex consigliere regionale, passa la mano nell'incarico di Procuratore di San Marco, molte cose fatte, altre ancora da fare
Un incarico portato a termine tra soddisfazioni evidenti, duro lavoro e i momenti più bui della storia recenti di Venezia, quelli dell’Aqua Granda del 2019, superati grazie all’aiuto dell’intera comunità. Arriva ai saluti ad aprile, dopo nove anni trascorsi alla guida della Procuratoria di San Marco, l’incarico di Carlo Alberto Tesserin, classe 1938, chioggiotto ed ex consigliere regionale del Centrodestra al quale il Patriarca Francesco Moraglia aveva chiesto personalmente l’impegno di entrare a far parte della Procuratoria, “A 86 anni mi sembra anche giusto cedere il testimone – le parole di Tesserin a conclusione del suo incarico, che ha portato avanti con costanza ed impegno dovendo affrontare soprattutto l'Aqua Granda del 2019, che con i suoi 187 centimetri è stata la seconda misura più alta di sempre e ha visto piazza San Marco colpita da una mareggiata di oltre110km/h e la cripta del tutto invasa dall’acqua, evidenziando nei termini massimi proprio uno dei rischi principali che lo stesso Tesserin da anni aveva fatto presente, con la sua incessante ricerca di fondi per i finanziamenti a tutela della Basilica già in epoca “pre-Mose”. “Inutile fare giri di parole: sono vecchio – saluta Carlo Alberto Tesserin – ed è giusto cedere il posto a qualcuno più giovane di me. Non chiedete a me, però, di indicare un successore alla mia carica, perché è un compito che non spetta certo a me fare. Da parte mia, posso però dire che è arrivato il momento di forze nuove, di guardare al futuro con la convinzione di avere avuto la possibilità di fare tutto quello che mi è stato possibile e mi è stato chiesto”, E cose fatte, in effetti, Tesserin ne lascia molte, a partire dalle barriere in vetro, testate per la prima volta nel 2023. “Non si è mai fermi con i lavori in Basilica, Le cose da fare sono ancora moltissime, e non possono certo essere concluse in pochi mesi. Ci vogliono anni, e intanto in questo devo sottolineare il ruolo fondamentale avuto dal Mose, che garantisce alla Piazza di rimanere all'asciutto, anche se vorrei che questo fosse possibile anche senza la sua attivazione, perché solo quando l'acqua non arriverà più saremo davvero tranquilli. Dobbiamo lavorare tutti in tal senso, affinché le cose vadano per il verso giusto. E’ fondamentale che San Marco continui a richiamare visitatori per una bellezza senza per me eguali in tutto il mondo” – Massimo Tonizzo
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