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A Marghera su 1100 bambini iscritti quasi 300 stranieri in una sola scuola

scuola multietnica

Multietnicità, nella terraferma veneziana si contano più di 2500 bambini con uno o entrambi i genitori non italiani

La multietnicità è ormai la caratteristica principale delle scuole di Meste e Marghera, dove in certe zone la percentuale degli italiani è ampiamente sotto il trenta per cento. In tutta l’area di terraferma si contano, limitandosi solo alle scuole dell’obbligo, più di 2500 bambini con uno o entrambi i genitori non italiani. Caso emblematico da alcuni anni, ma per fortuna anche esempio positivo di come si possa gestire la presenza contemporanea di almeno sei lingue diverse parlate nella stessa classe, quello del comprensivo Grimani di Marghera, dove su 1.100 bambini iscritti, 272 sono di origine straniera con evidenti difficoltà di relazione per gli adulti e i genitori. La scuola di Marghera è suddivisa in due plessi dell'infanzia (Giovanni Paolo I, Collodi),due della primaria (Grimani e Visintini) e uno della secondaria (Einaudi), per un totale di 1.100 alunni. Tra questi, 272 gli studenti stranieri iscritti alla scuola elementare Grimani, 161 quelli della Visentini. in totale 433 bambini, in pratica quasi uno su due, con almeno una classe, come spiega un genitore, che vedeva la presenza di sei soli bambini italiani su venti. In classe, però, sembra quasi che il problema non si sia posto: a sentire le maestre, solo italiano e mai indietro con i programmi, per fortuna anche grazie all’aiuto delle famiglie. “Si tratta – spiegano i rappresentanti dei genitori –. Quasi sempre di seconde o terze generazioni. Quelli che non parlano italiano sono in diminuzione, ma è proprio su questi e sulle loro difficoltà che dobbiamo concentrarci”. Il problema non tocca, però, solo Marghera, che con la presenza della Fincanteri continua ad attrarre lavoratori stranieri e, dunque, famiglie al seguito. Alla Querini a Mestre quest’anno sono 233 gli stranieri, con le classi della primaria che arrivano a toccare il settanta per cento di non italiani. "Noi abbiamo una commissione di accoglienza – spiegano dalla dirigenza della scuola – .È un confronto continuo tra docenti della scuola dell'infanzia che si incontrano con quelli della primaria e con i genitori per capire se ci sono fragilità ma anche eccellenze. Cerchiamo di comporre classi eterogenee. A scuola sono presenti due progetti: il potenziamento L2, che coinvolge gli insegnanti e un altro L2 a due livelli, base e intermedio per l'alfabetizzazione”. Sono 360 invece gli alunni stranieri tra la scuola elementare Pellico e la Battisti. Qui quasi tutti seconde generazioni che hanno già iniziato un percorso scolastico nello stesso istituto comprensivo. Massimo Tonizzo
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