L'anello del gemellaggio con la capitale albanese è stato restituito dalla città di Longarone che lo aveva in custodia dal 2023
Si rinnova, in occasione della Festa della Sensa, l'antico legame d'amore tra la Serenissima e il mare, in ricordo di due importanti eventi storici, il soccorso portato dal doge Pietro II Orseolo alle popolazioni della Dalmazia, minacciate dagli Slavi, il 9 maggio dell'anno 1000, e la stipula, nel 1177, del trattato di pace tra il doge Sebastiano Ziani, Papa Alessandro III e l'imperatore Federico Barbarossa, che pose fine alla secolare diatriba tra Papato e Impero. Entrambi celebrano la potenza della Serenissima, fondata sulla conoscenza e il controllo del mare. Il rito, inizialmente religioso e scaramantico insieme, intendeva propiziarsi la tranquillità del mare e prevedeva la visita del Doge al mare e la benedizione delle acque dell’Adriatico. Poi è divenuto un vero e proprio sposalizio del mare. Il Doge, a bordo del Bucintoro, riceveva la benedizione del Vescovo, che si imbarcava all'altezza di San Pietro di Castello una volta raggiunta la Bocca di Porto di Lido, lanciava nelle acque un anello d’oro, pronunciando la formula: "Desponsamus te, mare. In signum veri perpetuique dominii". Quest'anno l'evento ha visto anche la presenza del sindaco di Tirana con cui è stato suggellato il gemellaggio, grazie all'anello restituito dalla città di Longarone a cui era stato dato in custodia nell’ultima edizione del 2023. Presente anche, per l'appunto, il sindaco di Longarone ad affiancare il primo cittadino di Venezia Luigi Brugnaro, il consigliere delegato alle tradizioni Giovanni Giusto, il patriarca di Venezia Francesco Moraglia, l'Ammiraglio della Marina Militare, numerose autorità civili e militari. “Quella di oggi è ancora una volta un’occasione per riconoscere e riaffermare con orgoglio le profonde tradizioni e i valori storici che caratterizzano questa festa millenaria, che simboleggia l'unione tra la Serenissima Repubblica di Venezia e il mare - ha dichiarato il sindaco della città lagunare - Venezia è sempre stata una città aperta, che ha saputo integrare comunità diverse da tutto il mondo. Questo spirito di accoglienza continua a definirci. Dopo quello con Longarone, il gemellaggio con la città di Tirana, unita alla nostra dall'Adriatico, vuole essere il simbolo di un impegno preso con spirito di amicizia e sincera prospettiva nell’intensificare i nostri rapporti”. “Sono onorato di essere qui oggi e di ricevere come simbolo di unione e collaborazione l'anello dogale - ha dichiarato il sindaco di Tirana - Camminando per Venezia riconosco essere una città, aperta e accogliente, che per l'Albania ha sempre rappresentato un ponte e non un muro. Sono certo che da questo gemellaggio nasceranno tante importanti iniziative e occasioni di arricchimento reciproco, in quello che credo sia un momento speciale per i nostri Paesi”. Riccardo Musacco
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