La performance si è tenuta nella chiesa di San Lorenzo a Venezia, all'interno della mostra "Re-Stor(y)ing Oceania"
Le squadre Under 19 femminile e maschile dell’Umana basket Reyer Venezia sono state protagoniste, presso la chiesa di San Lorenzo a Venezia, della performance partecipativa This is not a drill nell’ambito della mostra "Re-Stor(y)ing Oceania", presentata da TBA21−Academy a Ocean Space, in concomitanza con l’apertura della Biennale d’Arte di Venezia 2024. Per la squadra femminile hanno partecipato: Francesca Toffolo, Marta Buranella, Krista Parma, Emma Zuccon, Laura Purina, Dārta Ivane, Lisa Andreanelli e Anita Franchini. La squadra maschile è stata rappresentata da Pietro Iannuzzi, Federico Natale, Francesco Barbero, Francesco Eramo, Sebastiano Pellizzon, Filippo Giangaspero, Matteo Todisco e Andrea Gattel. I gruppi orogranata sono stati accompagnati da Anna Zimerle, responsabile tecnica del settore giovanile femminile, Chiara Francesca Doda, preparatrice atletica, Francesco Benedetti, responsabile del settore giovanile maschile, Matteo Bettella e Marco Mainente, coach del vivaio orogranata. Nell'ambito della mostra "Re-Stor(y)ing Oceania", curata da Taloia Havini, l’artista Latai Taumoepeau presenta una nuova opera corale e partecipativa dal titolo "Deep Communion sung in minor (ArchipelaGO, This is not a drill)". L’opera, un’installazione sonora immersive a 16 canali, rappresenta l’interpretazione di Taumoepeau dell’antico rituale corale Me'etu'upaki, dove me'e sta per danza, tu’u significa in piedi e paki - con le pagaie. "Re-Stor(y)ing Oceania" è commissionata da TBA21–Academy e Artspace, Sydney, e realizzata in collaborazione con le OGR Torino, hub di cultura e innovazione. La performance partecipativa “This is not a drill”, coreografata da Latai Taumoepeau ed eseguita dalle due squadre giovanili orogranata invita il pubblico a connettersi con gli e le abitanti delle isole del Pacifico, risvegliando l’attenzione globale sui pericoli legati all'estrazione mineraria in alto mare. Per i giovani atleti dell’Umana Reyer è stata una bellissima opportunità di coniugare sport giovanile e cultura. c.a.
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