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cronaca
01.10.2025 - 06:44
DOLO. Nelle scorse settimane si era sparsa la voce che la sede INPS che si trova in Piazzetta dei Storti e che serve la Riviera e il Miranese fosse sul punto di chiudere. La presenza anche di ditte di trasloco che portavano via del materiale aveva aggiunto convinzione sul fatto che l'importante presidio territoriale fosse sul punto di cessare di operare, ma a smentire tale eventualità ci ha pensato il sindaco dolese Gianluigi Naletto che ha dichiarato:
“Anche dopo un incontro con la dirigenza provinciale dell'istituto previdenziale, assicuro la cittadinanza che la sede dei servizi INPS dolese che si trova dietro piazza Municipio 13 non sarà chiusa. L'iniziativa della consigliera regionale Vianello ha come oggetto lo spostamento degli ambulatori di invalidità civile dall'ospedale di Dolo a Mestre, processo di accentramento progressivo in sede unica stabilito dall'INPS a livello nazionale e regionale.”
Il primo cittadino dolese, perciò, ha avuto rassicurazioni sul fatto l'Ufficio proseguirà ad operare in Riviera.
Il sindaco ha fatto anche riferimento alla mozione presentata dalla consigliera regionale Roberta Vianello della Lega-LV in Consiglio Regionale, nella quale chiedeva formalmente alla Giunta regionale del Veneto di attivarsi nei confronti della Direzione Regionale INPS con l’obiettivo di aprire un tavolo di confronto sulla decisione di chiudere la sede INPS di Dolo, quale punto di riferimento per i servizi medico-legali legati all’invalidità civile e alle indennità di accompagnamento.
“Parliamo – osserva la consigliera regionale – di un presidio fondamentale per i cittadini della Riviera del Brenta e del Miranese, un territorio che comprende ben 17 comuni. La chiusura comporterebbe il trasferimento di questi servizi presso la sede ULSS 3 di via Don Tosatto, a Mestre, imponendo disagi notevoli a persone già vulnerabili, con gravi disabilità o difficoltà motorie, e ai loro familiari e caregiver”.
Roberta Vianello ha aggiunto: “Seppure inserita nel piano di riorganizzazione nazionale dell’INPS, questa scelta non tiene conto delle reali condizioni di vita degli utenti e delle difficoltà logistiche che la centralizzazione comporterebbe. Ritengo sia possibile individuare soluzioni alternative e compensative. Un importante esempio lo abbiamo avuto nel 2016, con la chiusura dell’agenzia INPS di Mirano; tuttavia, grazie al confronto tra istituzioni, si riuscì a garantire un presidio minimo ma efficace sul territorio. Avvicinare i servizi pubblici ai cittadini, e non allontanarli, dovrebbe essere quindi lo scopo prioritario di ogni amministrazione, in particolare quando si tratta di persone fragili. A maggior ragione, chiedo che la Regione si attivi con urgenza per evitare l’ennesima perdita di un servizio essenziale nei nostri territori”.
Lino Perini
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