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Verona: Rischio idrogeologico, In provincia almeno 20mila abitanti in zone critiche

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Foto dell'intervento a Garzarè di Lusia (Rovigo)

Secondo lo studio di Ance e ConfindustriaVerona 2040” anche nel territorio veronese ci sono aree ad alto rischio. Necessari investimenti oltre che la mappatura di territori e infrastrutture.

L’Italia è fortemente a rischio idrogeologico. Secondo l’ultimo rapporto dell’ISPRA (2021), infatti, le aree con elevate possibilità di frane o alluvioni ed erosione costiera rappresentano circa il 18,4% della superficie totale (55.609 kmq) e su queste zone è localizzato il 94% dei Comuni italiani (7.423 su 7.901).  Verona non è da meno. Secondo i dati Cresme contenuti nello studio di Ance e Confindustria territoriali Verona 2040, solo nel circondario cittadino, più di 12.000 persone abitano in zone a rischio elevato di alluvione, in provincia salgono ad almeno 20.000. Ance Verona, già nel 2010, aveva evidenziato che occorrono interventi preventivi, proponendo un piano a medio-lungo termine per la manutenzione del territorio. Esistono però anche esempi virtuosi che arrivano dai territori limitrofi. Uno è quello di Garzare di Lusia, in provincia di Rovigo, dove nel febbraio 2022 sono iniziati i lavori (conclusi in pochi mesi, con anticipo sui tempi previsti) per un diaframma plastico sulla sponda destra dell’Adige. Una sorta di muro di contenimento a tenuta stagna inserito nell’argine per evitare pericolosi riversamenti di acqua verso la cittadina. «È chiaro che in un contesto del genere i vantaggi sono di tutti” - spiega il Presidente dei Costruttori veronesi, Carlo Trestini - “Si mette in sicurezza il territorio e le persone che ci vivono; le imprese e la filiera lavorano, si genera occupazione; la pubblica amministrazione non è costretta a intervenire dopo gli accadimenti spendendo di più. Eppure, sulla programmazione siamo terribilmente indietro, nonostante l’Italia sia il paese del Vajont, del ponte di Genova, e di molti altri drammatici episodi». Possibili soluzioni potrebbero essere la mappatura precisa delle fragilità del territorio e delle infrastrutture sulla quale basare un serio programma di manutenzione, accompagnato dalle risorse necessarie.  
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