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CRONACA
24.12.2025 - 08:10
Il sorpasso incriminato durante il quale dall'auto sono stati esplosi due colpi di pistola a danno dei ciclisti
Un sorpasso, una pistola estratta dall’auto e due colpi esplosi contro un gruppo di ciclisti. È successo il 20 dicembre scorso a Peri, lungo la statale del Brennero. Un gesto folle che, solo per caso, non si è trasformato nell’ennesima tragedia sulle strade italiane, dove ogni anno decine di ciclisti perdono la vita travolti o aggrediti dall’inciviltà e dall’odio di chi considera la bicicletta un intralcio.
A finire nel mirino di un automobilista sono stati i componenti del team A.S.D. – S.C. Padovani, impegnati in un’uscita di allenamento sulla SS12. Durante la fase di sorpasso, il conducente di un’auto avrebbe estratto una pistola e sparato due colpi in direzione del gruppo, creando una situazione di estremo pericolo per gli sportivi e per gli altri utenti della strada.
L’autore del gesto è stato individuato e denunciato in tempi rapidissimi dai Carabinieri della Compagnia di Caprino Veronese. Le indagini, condotte dai militari di Peri, si sono basate sull’analisi dei sistemi di lettura targhe e delle immagini di videosorveglianza comunali. Decisivi alcuni dettagli dell’auto — una vettura tedesca di grossa cilindrata con un faro non funzionante — che hanno permesso di restringere il campo delle ricerche nonostante l’assenza iniziale del numero di targa.
Il responsabile è un 25enne incensurato, residente in provincia di Verona. Secondo quanto emerso, il gesto sarebbe nato da futili motivi legati a contrasti durante la circolazione stradale e da una marcata avversione dell’uomo nei confronti dei ciclisti. Un atteggiamento che riflette un clima sempre più teso sulle strade, dove chi pedala è spesso vittima di aggressioni verbali, manovre pericolose e, nei casi più gravi, di violenza fisica.
Nel corso delle perquisizioni i Carabinieri hanno sequestrato l’arma utilizzata: una pistola a salve, priva del tappo rosso e indebitamente portata a bordo dell’auto, nascosta sotto il pianale del bagagliaio. Sebbene non fosse un’arma letale, la sua presenza e il suo utilizzo in quel contesto confermano la pericolosità del gesto e l’intenzione intimidatoria nei confronti del gruppo di ciclisti.
Il giovane è stato denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Verona per minaccia aggravata, porto di armi od oggetti atti ad offendere ed esplosioni pericolose. Resta ferma, come previsto dalla legge, la presunzione di innocenza fino a eventuale sentenza definitiva.
L’episodio di Peri si inserisce in un quadro più ampio e preoccupante: quello delle strade sempre meno sicure per chi va in bicicletta. Ogni anno in Italia il bilancio dei ciclisti morti è pesante e spesso legato a comportamenti aggressivi o irresponsabili alla guida. Questa volta non ci sono state vittime, ma la paura resta — e con essa la domanda su quanto ancora si dovrà attendere prima che la tutela dei ciclisti diventi una reale priorità.
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